E’ Virtus Vecomp Verona-Gubbio la partita finita sotto la lente d’ingrandimento della Procura della Repubblica di Roma. Si tratta della gara giocata il 12 gennaio scorso e completata il 29 dello stesso mese per un infortunio dell’arbitro, vinta dai rossoblù per 1-0. Non c’entrano le due squadre ma Luigi Catanoso di Reggio Calabria sul quale è aperta un’indagine dopo la segnalazione della Procura Federale seguita ad anomalie nelle scommesse. Questo incontro, con Virtus e Gubbio a caccia di salvezza, aveva particolarmente attirato l’interesse degli scommettitori orientati soprattutto sulla vittoria dei veronesi e il pareggio, mentre il Gubbio stava vincendo, grazie a un gol di Juanito Gomez dopo 31′, quando al 33′ della ripresa c’è stata l’interruzione.
L’arbitro ha vissuto un pomeriggio complicato: aveva avvertito dolore a una caviglia verso la fine del primo tempo, facendosi controllare dai sanitari poi riprendere la gara. A metà della ripresa i dolori sono ripreso e sul campo gli hanno praticato perfino un’iniezione antidolorifica. Non ce l’ha fatta decretando la sospensione definitiva. La partita è stata poi portata a termine il successivo 29 gennaio nei minuti restanti (dodici più cinque di recupero) con un arbitro diverso (Alberto Santoro di Messina) e il risultato è rimasto invariato. L’inchiesta è volta a chiarire la relazione tra l’infortunio del direttore di gara e cosa comporta per gli scommettitori.
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