Un’ora con il popolare cantautore fiorentino Marco Masini che venerdì scorso ha incontrato a distanza gli studenti del Polo Liceale “Giuseppe Mazzatinti” di Gubbio. Coinvolti gli indirizzi Artistico, Classico e Scienze Umane con tante domande che hanno trovato Masini, collegato da Roma dove si apprestava a registrare una trasmissione televisiva, pronto a dispensare riflessioni e a raccontare di sé e del momento storico che stiamo attraversando. Hanno guidato l’incontro il dirigente dell’istituto Maria Marinangeli e il consulente esterno per il progetto di giornalismo Massimo Boccucci, con l’organizzazione tecnica dei professori Luigi Girlanda e Silvia Sagrazzini.
“L’arte – ha detto Masini – è la materializzazione, astratta o no, del nostro amore e della nostra passione. Bisogna fare ciò che si vuole per il gusto di farlo e non per diventare famosi. Si deve essere devoti a ciò che piace, poi vengono gli obiettivi. Credo che si possa insegnare la storia e la teoria, ma è difficile dire come muoversi”.
E’ andato a ruota libera il cantautore, sollecitato su tanti fronti. “Il mio Vaffa è per un anno da dimenticare prima possibile e cancellare. E’ invece la canzone meno appropriata nella confusione politica che c’è. Navighiamo a vista, indipendentemente da chi sta al governo. Mi preoccupa la situazione economica, serve coesione con una voce rassicurante di cui abbiamo bisogno”.
Masini e la scuola: “Sono stato uno studente che ha fatto ciò che doveva. Ho lasciato Ragioneria per entrare al Conservatorio, avevo scelto la mia strada e volevo percorrerla”. Una bella confessione: “Se non vivessi in Toscana, vorrei abitare in Umbria”. Al cantautore è stato spiegato che il liceo ha aperto una web radio e gli sono stati indirizzati particolari complimenti per il suo percorso artistico: “Grazie per la stima e le belle parole nei miei confronti – ha detto -, e per avermi sostenuto. Attraversiamo un periodo tragico, abbiamo paura per noi stessi, per i familiari e gli amici, soprattutto per gli anziani e chi lavora nelle strutture sanitarie. E’ un momento difficile per l’economia, sono a rischio le professioni e la scuola. E’ complicato pensare alla musica e scrivere raccontando la quotidianità poiché questa non è quotidianità. Queste cose succedono ogni 100-200 anni, come fosse la caduta di un meteorite”.
Ha ripercorso i suoi inizi: “La carriera comincia quando si nasce, c’è qualcosa nel Dna che spinge verso una direzione. A 15 anni ho cominciato con una band in cui c’era gente più grande di me. Suonavamo in qualunque posto, poi ho conosciuto Giancarlo Bigazzi e nel 1988-1989 c’è stata la svolta definitiva”. Gli amici di Masini: “Con Eros Ramazzotti siamo cresciuti insieme, anche nella Nazionale Cantanti. Siamo come fratelli, lui mi ha dato consigli e difeso. Ho un rapporto speciale con Giuliano Sangiorgi, Jovanotti, Francesco Renga, Nek, Laura Pausini, Fiorella Mannoia, Giusy Ferreri”.
Dove trae l’ispirazione Masini? “Ho sempre cercato di prendere spunto dalla vita sociale che oggi purtroppo non c’è. La musica è cambiata tanto negli anni, ora ci sono sistemi di comunicazione completamente diversi. A livello di qualità comunque non si è perso nulla”. Gli impegni futuri: “Ho spostato il tour teatrale ad aprile e l’appuntamento all’Arena di Verona è per settembre. All’inizio ci sono rimasto male, poi vedi scene come Bergamo prima e il picco dei decessi ora. Siamo musicisti e cantautori, ma siamo innanzitutto persone”.
La canzone che avrebbe voluto scrivere? “Sono cresciuto con Battisti e Baglioni, dunque se penso alla musica italiana dico ‘Mi ritorni in mente’ e ‘Fotografie’. Salvarne una delle mie? Quest’anno ho perso mio padre e quindi scelgo Caro Babbo”.
Masini ha salutato gli studenti e gli insegnanti promettendo una prossima visita a Gubbio e al liceo “Mazzatinti” con l’invito rivolto e accolto di buon grado.
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