Nella corsa in un posto in lista per le prossime elezioni regionali del 17 novembre s’inserisce la testim0nianza di chi la scorsa settimana, martedì 24 settembre, ha visto l’ex sindaco Filippo Mario Stirati fare una lunga anticamera per parlare a palazzo Cesaroni con il consigliere regionale e segretario del Pd, Tommaso Bori, per ottenere un posto in lista con il Pd.
Bori avrebbe (anche se la fonte non usa il condizionale) sostanzialmente fatto presente a Stirati che la cosa non è praticabile ed ecco perché nelle ore successive il professore è stato avvicinato ad Alleanza Verdi e Sinistra (Avis) di Bonelli e Fratoianni, al possibile listone con Socialisti, Azione e Italia Viva e anche a una ventilata lista dei sanitari.
Si ragiona però su una situazione singolare nel dualismo Stirati-Nafissi, un vero rebus, perché entrambi si stanno adoperando per candidarsi nella coalizione di sinistra che ha Stefania Proietti candidata alla presidenza della Regione ma dopo aver duellato nel lungo ed estenuante tavolo a Gubbio per le comunali che è poi saltato. Leonardo Nafissi, che ora sta con i Civici Umbri del sindaco di Spoleto Andrea Sisti, ha sempre respinto l’analisi che tra lui e la coalizione Stirati-Tasso ci fossero diatribe personali ma soltanto profonde divergenze politiche. Ora è curioso che entrambi provino a candidarsi entrambi nello stesso schieramento di fronte a quelle divergenze politiche che a Gubbio hanno consegnato la città alla destra dopo 78 anni. La Regione governa tutto il territorio dell’Umbria e dunque c’è anche Gubbio: che senso avrebbe due potenziali alleati in Regione che sono invece da lungo tempo sul fronte contrapposto a Gubbio? Anche questo elemento rientra nelle riflessioni che a livello politico si fanno in queste ore a Perugia.
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