Nella frenetica corsa a sinistra per un posto nelle liste a sostegno di Stefania Proietti candidata alla presidenza, con in ballo il potere e un sacco di soldi (circa 9.300 euro lordi al mese), oggi (lunedì 7 ottobre) ha esternato sui social il giovane consigliere comunale Jacopo Cicci del movimento civico Gubbio Città Futura. Cicci fa sapere che la lista civica ha aderito alla rete dei Civici Umbri. “Siamo pronti a dare il nostro contributo – ha scritto testualmente – per far eleggere Proietti”.
Poi, sulle lotte intestine a sinistra informa che “io e Leonardo Nafissi andiamo d’accordissimo su tutto, a parte che lui è interista e amante del mare, io juventino e montanaro per vocazione. Non c’è alcuna diatriba o malumore. La nostra sede è volutamente esposta e visibile dall’esterno e, guarda un po’, vi facciamo incontri e riunioni, in estrema trasparenza, come le nostre vetrate”.
Cicci evoca con questo intervento il proverbio latino “excusatio non petita, accusatio manifesta” (scusa non richiesta, accusa manifesta), anche perché rispetto alle notizie di vivogubbio.com non chiarisce se sia candidabile (o meno) alle prossime elezioni regionali del 17-18 novembre come dicono molti che gli sono vicini. Da qui la diatriba con Nafissi che ha rivelato come ritenga Cicci “acerbo” per una candidatura alle regionali dopo l’exploit alle comunali, di cui Cicci è primatista di preferenze (493) senza veti come ve ne sono invece, in ordine sparso, su Nafissi.
Quanto alla sede all’incrocio tra viale della Rimembranza e verso via della Vittorina (dove anche nel pomeriggio erano presenti Jacopo Cicci e la sorella Federica), di cui non è dato sapere se sia in affitto o di proprietà di uno dei leader o aderenti a Città Futura, nessuno mette in dubbio il fatto che sia visibile all’esterno, ma eventualmente quanto accade all’interno (non ovviamente ciò che viene detto) e quindi le eventuali presenze non sono in discussione se ci sono testimoni oculari che riferiscono. La questione non è chi c’è, ma semmai quel che viene detto: questo è più complicato saperlo nelle trattative politiche asfissianti in queste ore dopo la batosta elettorale di giugno quando Città Futura insieme ai LeD, Pd, 5 Stelle e Socialisti hanno consegnato Gubbio alla destra dopo 78 anni. Adesso i LeD e Città Futura rivendicano (o mendicano) un posto nelle liste sperando di fare bingo più che fare politica.
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