La corsa verso le elezioni regionali, per le quali la data resta ancora un mistero pur attesa tra metà novembre e la prima decade di dicembre, registra fibrillazioni sul fronte delle candidature a sinistra.
Sembrava scontata la presenza dell’ex sindaco Filippo Mario Stirati nella lista di Stefania Proietti Presidente, ma nelle ultime ore emergono discussioni e dubbi dopo che lo stesso professore si è fatto avanti chiedendo un posto accanto al sindaco di Assisi.
I vertici della sinistra non si fidano di Stirati, ritenendolo corresponsabile della disfatta elettorale di giugno alle comunali con la consegna di Gubbio alla destra per la prima volta in 78 anni, e guardano con più interesse a Leonardo Nafissi, forte dei 3.679 voti ottenuti al primo turno. Lo scenario potrebbe quindi cambiare e la lista della Proietti potrebbe accogliere Nafissi e non Stirati, che a quel punto dovrebbe trovare un’altra collocazione con tutti i rischi e pericoli del caso.
Problemi ci sono anche nei LeD che sulla candidatura di Stirati si sono divisi. Accanto al professore ci sono la fedelissima Simona Minelli, ex assessore e oggi unico consigliere comunale di minoranza in quota LeD che secondo fonti interne agli stessi LeD punta a seguire Stirati in Regione con l’incarico di collaboratrice-portaborse in caso di elezione, e l’eclettico Pavilio Panfili, funzionario comunale da tempo sotto osservazione per la costante commistione tra la funzione pubblica e quella di attivista politico ideologo di una parte politica che per dieci anni ha governato il Comune. Per il resto, nei LeD ci sono forti dubbi e timori che la candidatura Stirati possa sfondare. Un eventuale non elezione di Stirati vorrebbe dire il colpo di grazia al movimento civico che è già destinato a perdere Alessia e Claudio Tasso, ragionevolmente convinti che alla Regione non si debba candidare chi ha contribuito alla sconfitta del centrosinistra alle comunali di Gubbio.
CAMBIO DI CASACCA. A Gubbio, intanto, è passato poco più di un mese dall’insediamento del nuovo Consiglio Comunale e si registra già il primo cambio di casacca: Chiara Generotti, eletta con 59 preferenze nella lista di Fratelli d’Italia, ha cambiato partito entrando nel gruppo consiliare di Forza Italia. La motivazione sarebbe da ricercarsi nel mancato ambientamento dentro il partito della Meloni dopo la campagna elettorale e il voto dell’8 e 9 giugno. Nella maggioranza di destra c’è dunque uno scossone del tutto inatteso e si vedrà se isolato tra non pochi rumors.
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