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Un esperto eugubino ha preso all’asta lo stendardo di Benedetto Nucci

La Comunione degli Apostoli dipinto su una facciata dello stendardo attribuito a Benedetto Nucci

Ci sarebbe stata una sola offerta – riferisce oggi il Messaggero – e arrivata direttamente da Gubbio, da un esperto del settore, per lo stendardo attribuito al pittore eugubino Benedetto Nucci, vissuto tra il 1515-1516 e il 1596, battuto all’asta lunedì scorso da Wannenes Art Auctions a Genova. Sarebbe stato pagato 10mila euro. Il Comune non avrebbe mostrato interesse a partecipare all’asta per indisponibilità di risorse economiche, mentre ora viene riposta la speranza nella possibilità che l’opera resti comunque in città.

La rivelazione sull’inserimento di questa opera nel catalogo online dell’asta (lotto 1121) è venuta dallo storico locale Ettore Sannipoli, su segnalazione di Luca Casagrande. La scheda ha evidenziato le caratteristiche dell’opera a olio su tela di 222×167 centimetri, dipinta su due lati e ricondotta al catalogo di Benedetto Nucci da Michele Danieli.

La scena principale descrive la Comunione degli Apostoli, mentre sull’altro verso è raffigurata la Trasfigurazione. Per Sannipoli si tratta di una testimonianza del periodo di maturità dell’artista, quando le sue creazioni si contraddistinguevano “per la trama cromatica, una descrizione meticolosa delle scene e una grafia incisiva”.

Lo storico eugubino fa notare come la decorazione a racemi delle colonne sia un tema ricorrente in altre opere di questo artista come l’Incredulità di San Tommaso presente nel duomo di Gubbio, firmata e datata 1589. Deriva da qui, pur se non solo per questo, l’attribuzione al Nucci. I soggetti scelti, per quello che doveva essere uno stendardo processionale, fanno pensare che possa essere stato realizzato per una confraternita del Corpus Domini, essendo raffigurata proprio la scena della comunione degli apostoli.

Tale tipo di confraternita era presente  a Gubbio nel XVI secolo e  proprio al Nucci, come risulta da documenti di archivio, aveva  affidato nel 1574 il compito di realizzare uno stendardo. Per Sannipoli è al momento impossibile stabilire che l’opera all’asta sia la stessa citata nei documenti, ma non è da escludere.

“A parte alcune imprecisioni – dice il professor Sannipoli riferendosi al catalogo -, come la nascita presunta del Nucci a Cagli, risulta del tutto condivisibile l’attribuzione dell’opera al pittore eugubino. Con ogni probabilità si tratta di uno stendardo processionale bifacciale che per ora rimane da contestualizzare sulla base di un’attenta analisi iconografica, ancora in parte da compiere, e di eventuali riferimenti documentari”.

L’opera battuta all’asta ha una valenza artistica, traendo alcuni spunti significativi da altri dipinti a Gubbio. “E a sua volta – osserva Sannipoli – essa determina influssi evidenti nella pittura del luogo, come si può appurare esaminando la pala attribuita a Virgilio Nucci, figlio di Benedetto, per la chiesa di Loreto vicino Mocaiana, dove compare una Comunione degli Apostoli”.