Il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, ha ufficializzato questa mattina il rimpasto. A distanza di 48 giorni ci sono stati i nuovi cambiamenti in giunta dopo il primo tagliando attuato con la delibera del primo dicembre scorso che ha avuto come effetto immediato le dimissioni l’indomani dell’assessore al Bilancio, Giordano Mancini.
Il sindaco ha annunciato quanto previsto, con gli ingressi al bilancio e sviluppo economico di Marco Morelli di Scelgo Gubbio, al personale e patrimonio Rita Cecchetti dei Democratici per Gubbio (eletta nei LeD, poi da luglio nel Gruppo Misto). Esce di scena Oderisi Nello Fiorucci, le cui deleghe sono state revocate venerdì scorso: la cultura è andata a Giovanna Uccellani (il primo dicembre scorso aveva avuto il personale) e a sorpresa il turismo a Gabriele Damiani (tolto il patrimonio che aveva assunto il primo dicembre).
Sono state confermate le deleghe per il vicesindaco Alessia Tasso (urbanistica e ambiente), Valerio Piergentili (lavori pubblici) e Simona Minelli (servizi sociali). Le nuove nomine liberano due posti in consiglio comunale: verranno presi da Francesco Sebastiani (Scelgo Gubbio) e Mirko Pompei (LeD riprende un consigliere salendo a 6 dai 10 iniziali poi scesi a 5 dopo le fuoriuscite).
Si discute nella coalizione anche della mossa di Riccardo Biancarelli, Alessandro Brunetti e Rita Cecchetti che giovedì scorso hanno costituito il nuovo gruppo dei Democratici per Gubbio, potendo usare la denominazione soltanto con almeno tre componenti: non avrebbero potuto farlo una volta nominata la Cecchetti, visto che subentra in consiglio Pompei dei LeD e si sarebbero ritrovati in due.
“La nostra azione è sempre collegiale – ha detto Stirati presentando il rimpasto -, io mi assumo le responsabilità che devono essere comunque di tutti nella maggioranza. Siamo subito al lavoro, siamo impegnati sulla definizione del bilancio preventivo per la piena operatività”.
Il sindaco ha sferrato un duro attacco alla Regione, parlando di sanità: “L’assessore è una presenza asburgica”. E ha parlato della questione ambientale con il dibattito sul Css nelle cementerie, anche se il Comune non ha alcuna competenza decisionale: “La giunta Tesei non ha partecipato all’audit sull’ecodistretto, non possono andare avanti in maniera carbonara e clandestina ma devono ascoltarci”.
Difesa d’ufficio sulle critiche per l’esclusione di Fiorucci, salvando Simona Minelli: “Non ci sono anelli deboli nella giunta”, ha detto sulla giovane collaboratrice, ben consapevole che nel dibattito interno della coalizione che avrebbe voluto per buona parte l’avvicendamento tra la Minelli e Rita Cecchetti che aveva gestito i servizi sociali nel precedente mandato di Stirati collegati peraltro alle sue personali competenze professionali.
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