“Gioventù difficile, le responsabilità dei genitori nei processi educativi”. Se ne parla stasera (venerdì 20 ottobre), alle 18:30 all’aula magna “Luciano Fabio Stirati” del polo liceale “Giuseppe Mazzatinti” in piazzale Leopardi, nell’incontro tra le famiglie e i magistrati Alfonso Sabella e Diana Russo. L’iniziativa, voluta dal dirigente scolastico Maria Marinangeli, rientra nei percorsi di formazione previsti, ricorrendo nello specifico ai fondi europei del Pnrr, che nella scuola non riguardano soltanto docenti e studenti, tanto più dopo le ultime preoccupanti vicende delle scommesse sfrenate nello sport che occupano le cronache in questi ultimi giorni e anche della vicenda del liceale eugubino che ha preso a pugni un minorenne perché non voleva fare sciopero ed entrare regolarmente in classe.
Diana Russo, in magistratura dal 2009, ha lavorato come sostituto procuratore a Palermo, Napoli e Velletri. Si occupa da diversi anni di reati come maltrattamenti in famiglia, pedofili, violenza sessuale, stalking, prostituzione, immigrazione, ricordando il suo ultimo libro «Olivia e le altre» in cui racconta il confrontarsi da giovane magistrata con l’insospettabilità del male e la vulnerabilità delle vittime, ma anche con la loro tenacia e il loro forte desiderio di giustizia in un diario di viaggio denso di emozioni, in cui l’autrice prende per mano il lettore e lo accompagna nel difficile percorso del giudicare. Alfonso Sabella, spesso chiamato come ospite nelle maggiori trasmissioni televisive che si occupano di fatti di cronaca e giudiziari, è un magistrato di punta già sostituto procuratore del pool antimafia di Palermo con Gian Carlo Caselli e assessore alla legalità e trasparenza al Comune di Roma con delega sul litorale di Ostia. Negli anni del suo impegno alla Procura di Palermo si ricordano gli arresti di mafiosi come i latitanti Leoluca Bagarella, Giovanni ed Enzo Brusca. È stato anche distaccato al Ministero della Giustizia come magistrato di collegamento con la Commissione parlamentare antimafia e successivamente chiamato da Caselli al Dipartimento di amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia come capo del servizio ispettivo. Dopo gli incarichi a Firenze e Napoli, ora è giudice al tribunale di Roma. I genitori potranno confrontarsi con i due magistrati, rivolgendo domande per comprendere al meglio il ruolo, i diritti e i doveri nei confronti dei figli.
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