Rifinitura con tensioni. Questa mattina all’antistadio del “Barbetti” aria tesa, alla vigilia della sfida col Padova, con Vincenzo Torrente che ha sbottato e si è poi chiuso in sede con il presidente Sauro Notari e il direttore sportivo Stefano Giammarioli. “Oggi non mi sono piaciuti – ha detto il tecnico – e mi sono fatto sentire. Hanno conosciuto meglio chi sono e come mi piace lavorare”. Torrente in sala stampa ha quindi messo a fuoco la partita di domani (ore 15) contro i secondi in classifica.
Cosa dovrà mettere in campo il Gubbio contro il Padova forte e ambizioso?
“La mentalità, voglio una squadra affamata che continui a creare occasioni ma stia attenta. Evitiamo le ingenuità delle ultime partite. Sarà una gara difficile contro una delle squadre che con il Vicenza lotterà per la promozione diretta. Giochiamo in casa e abbiamo bisogno di punti, l’affronteremo come le ultime gare dove le prestazioni ci sono state ma si è raccolto poco. L’affrontiamo con rispetto ma senza paura”.
A quanto vuole girare nel trittico con Padova, Sambenedettese e Fermana che chiude il girone di andata?
“Una partita alla volta, serve fare punti. Non ho fatto tabelle. Se guardo la classifica, vorrei arrivare a 20 punti. Se di più anche meglio”.
Il Padova si lamenta degli arbitraggi.
“Ho letto che chiedono rispetto e altrettanto chiediamo noi, pensando all’ultima partita in casa. Non vorrei che il blasone condizionasse qualcuno, abbiamo già dato col Cesena. Vorrei un arbitro come quello di Ravenna”.
Come sta la squadra?
“Per la prima volta ho il gruppo consolidato a disposizione. E’ in crescita sul piano del gioco, veniamo da una buona settimana. Dobbiamo migliorare la fase difensiva. Andare a Ravenna, fare tre gol e non vincere la partita deve far riflettere. L’attenzione serve soprattutto contro un avversario di valore come il Padova. Io ho allenato Gabionetta e Ronaldo, non c’entrano molto con la Serie C. Mi aspetto personalità, qualità, attenzione”.
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