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Torrente alla ricerca delle certezze perdute. Allarme Sarao: perché non segna?

Il tecnico Vincenzo Torrente (foto As Gubbio 1910)

Le cose migliori Torrente le ha ottenute al “Barbetti”, guardando ai 17 punti venuti in casa sui 19 in classifica, ma contro la Lucchese – riferisce il Messaggero – c’è stata la frenata nella prima volta senza gol e dopo la sconfitta col Siena nel finale. Il tecnico non si dà pace perché la squadra ha rallentato vistosamente, con due pareggi dopo due sconfitte, e molte certezze stanno venendo meno in questa fase della stagione. Il timore è che il Gubbio sia stato sopravvalutato rispetto al reale potenziale confrontato con altre realtà del girone e anche nella considerazione che la panchina è tanto corta quanto poco utilizzata, tanto che ha il primato del girone per le minori sostituzioni effettuate (50 su 70).

A Torrente non sono mai piaciuti gli organici folti, preferisce gestire gruppi delineati e con taluni punti fermi, ed è chiaro che quando c’è qualche defezione (contro i toscani mancavano Bulvardi, Migliorini e Bonini) la coperta si accorcia ancora di più. Non ha funzionato granché la variante tattica, che non è stata un cambio drastico di modulo perché sostanzialmente ad Arena è stato chiesto di non agire da esterno puro ma di accentrarsi continuamente per non dare punti di riferimento. Non è stato però un 4-3-1-2 nel vero senso dell’impostazione, visto che Arena non è un trequartista e Mangni restava comunque largo a destra con Sarao (il vero dilemma fin qui) sempre solo là davanti con poche possibilità di dialogare negli ultimi metri.

Pesa dover recuperare al Barbetti lo scarso cammino esterno (due pareggi e cinque sconfitte), con la prospettiva di far visita domenica prossima, alle 14.30, alla Viterbese che ha l’acqua alla gola e con il terzo allenatore (Punzi promosso dalla Primavera dopo gli esoneri di Dal Canto, che potrebbe tornare, e Raffaele) partito male col Pontedera per il 3-2 incassato al 95′.

Torrente gestirà una settimana delicata e avrà anche il problema di andare al Rocchi con tre diffidati (Signorini, Redolfi e Mangni) nel crescente numero di cartellini che l’infastidisce: “Non siamo una squadra fallosa. Ho notato che rispetto a un anno fa gli arbitri fischiano meno, però ammoniscono di più. Sopratutto per i difensori è diventato difficile fare il proprio mestiere”.

Torrente allontana ogni scoramento: “In questo momento i ragazzi hanno bisogno di un risultato pieno e serve restare sereni. Sbagliamo troppe scelte, specie nei passaggi, e sono situazioni in cui dobbiamo migliorare. Sto provando diverse soluzioni per migliorare la pericolosità offensiva”.