Ci sono ordinanze che i sindaci adottano quasi esclusivamente per mettersi al riparo da eventuali possibili conseguenze personali. Sono quei provvedimenti che, in assenza di una organizzata rete dei controlli con relative denunce e sanzionamenti, servono in sostanza per tutelare più che altro un sindaco e la pubblica amministrazione.
L’ordinanza diventa in qualche caso un “rituale” con efficacia pari allo zero, come quella che regomenta i festeggiamenti legati al Capodanno. Nella filosofia si propone di garantire la sicurezza dei cittadini e dei tanti turisti con la volontà di salvaguardare da un lato la voglia di festeggiare anche all’aperto il nuovo anno, e dall’altro la convivenza civile, specie nelle situazioni legate all’esplosione di petardi, botti e fuochi d’artificio. A Gubbio il rito si rinnova anche per queste ultime ore del 2022.
Il sindaco Filippo Mario Stirati ha rilanciato in queste ore il “rito” delle limitazioni impresse su carta per il 31 dicembre. Premesso, si legge nel testo firmato anche quest’anno da Stirati, “che fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e simili artifizi pirotecnici, anche se ammessi alla vendita al pubblico, possono causare lesioni e gravi danni sia a chi li maneggia sia a chi ne possa essere fortuitamente colpito, e in considerazione del rumore e del fumo generato dall’uso incontrollato di tali fuochi, che può generare nei soggetti più fragili e negli animali fenomeni di forte stress, disorientamento e panico, oltre che possibili danni, si rendono necessari alcuni provvedimenti per garantire la sicurezza di ciascuno e migliorare le condizioni di vivibilità del territorio”.
L’ordinanza si occupa anche della pericolosità legata a vetri e bottiglie abbandonate nelle ore notturne, “che potrebbero costituire mezzo d’offesa e quindi pericolo per la sicurezza delle persone, e nel rispetto delle indicazioni operative in tema di Safety (dispositivi e misure strutturali a salvaguardia dell’incolumità delle persone) e di Security (servizi di ordine e sicurezza pubblica) del Ministero dell’Interno”. Stirati ordina così ai titolari di pubblici esercizi, ai titolari di distributori automatici, ai venditori ambulanti e ai soggetti autorizzati operanti nel centro storico, così come delimitato dalle mura urbiche e largo di Porta Marmorea, il divieto di vendere e somministrare bevande per asporto in contenitori in vetro e in contenitori metallici, a decorrere dalle ore 18 del 31 dicembre alle 8 del primo gennaio, e dalle 14 del 31 dicembre fino alle 8 del primo gennaio.
A questo divieto si aggiunge il divieto di “far esplodere fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e simili all’interno del centro storico di Gubbio e comunque nei luoghi stretti e chiusi con presenza di persone e di animali. I fuochi artificiali e simili possono essere esplosi, ove non espressamente vietato dall’ordinanza, comunque a debita distanza dalle persone fragili e dagli animali, evitando le zone affollate per la presenza di eventi o per altri motivi”.
Viene richiamata l’applicazione delle sanzioni penali e amministrative previste da legge e regolamenti, e si stabilisce che la violazione dell’ordinanza legata agli alcolici comporterà l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di 450,00 euro, mentre la violazione della parte relativa ai fuochi di artificio comporterà l’applicazione di una sanzione pecuniaria che va da 25,00 a 500,00 euro.
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