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Torna il processo Trust a Goracci & C: il governo Meloni ha aiutato gli imputati depenalizzando l’abuso d’ufficio

L'ex sindaco Orfeo Goracci

Torna, dopo la lunga pausa anche estiva, il processo Trust che vede imputati Orfeo Goracci con altri ex amministratori, politici, dipendenti ed ex dipendenti comunale, per una serie di accuse a vario titolo, soprattutto concussione e tentata concussione di cui è chiamato a rispondere l’ex sindaco che si è sempre dichiarato innocente in quanto estraneo ai fatti contestati.

Al tribunale di Perugia l’appuntamento è per domani, martedì 17 settembre, alle ore 14:30. Si dovrebbe ripartire dai testimoni delle parti civili, a cominciare da Robert Satiri e dal sindacalista Andrea Russo della UilFpl che erano stati convocati ad aprile ma non vennero ascoltati per le tempistiche. Sono previsti altri testimoni delle parti civili prima di lasciare la parola a quelli indicati dalle difese degli imputati.

La precedente udienza risale al 16 aprile scorso. Nel frattempo una svolta, destinata ad avere ricadute su questo processo, è venuta con la decisione del governo Meloni, approvata dal parlamento, di depenalizzare l’abuso d’ufficio che dunque non è più reato. Ciò rappresenta per i politici, di tutti i colori, una mano tesa per poter assumere atti e provvedimenti con ancora più libertà e arbitrarietà. Sicuramente per il gruppo Goracci la depenalizzazione dell’abuso d’ufficio è un aiuto considerevole – fatta salva naturalmente la presunzione d’innocenza peraltro secondo i migliori dettami del garantismo – ed è singolare che il governo di destra sia andato in soccorso, ovviamente inconsapevolmente, degli imputati di Trust che vengono considerati (qualcuno autoproclamato) comunisti nudi e puri.

Si vedrà domani pomeriggio come procederà il presidente del tribunale, Mariella Roberti, che potrebbe rimodulare tutto il processo proprio alla luce dei capi d’imputazione relativi all’abuso d’ufficio. Il presidente potrebbe anche porre la questione della prescrizione che è maturata, ricordando che vi hanno rinunciato quasi tutti gli imputati, che peraltro si trovano a rispondere proprio dell’ormai ex reato di abuso d’ufficio.

Il legale di fiducia di Goracci, l’avvocato Franco Libori, il 25 ottobre 2022 ha dichiarato in aula che il suo assistito (nell’occasione assente) non avrebbe rinunciato alla prescrizione, ma lo stesso Goracci non ha confermato in aula (come previsto dall’ordinamento giudiziario) di rinunciare alla prescrizione e quindi il nodo rimane. Goracci potrebbe decidere anche un attimo prima della sentenza di primo grado, per esempio se avesse un presentimento di condanna, di accedere alla prescrizione. Oppure, potrebbe farlo negli eventuali successivi gradi di giudizio.