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Tocca agli adolescenti: torna la festa dei Mezzani

La discesa lungo la Calata dei Ceri Mezzani

Per due anni i ceraioli adolescenti, privati dei Ceri Mezzani, hanno comunque risalito con il cappellano don Mirko Orsini gli “stradoni” del monte Ingino fin sotto l’urna che nella basilica custodisce le spoglie incorrotte di Sant’Ubaldo per rendere omaggio al patrono e ai loro simboli della tradizione. Oggi lo scenario torna quello d’un tempo, di quando dopo l’appuntamento centrale del 15 maggio toccava ai più giovani nella penultima domenica di maggio con i Ceri Mezzani e il 2 giugno i Piccoli. In una settimana, dal 15 maggio, si sono consumate tante emozioni nel commentare e rivivere una festa memorabile per intensità e coinvolgimento.

Domenica 22 maggio i giovani vogliono fare altrettanto e il copione non cambia, dalla sveglia con i tamburini alle 6.30 alla visita ai ceraioli defunti; dalla messa alle 8.30 nella chiesetta dei Muratori detta dei Muratori alla sfilata con le statue lignee dei santi con il trasferimento nella sala dell’Arengo del palazzo dei Consoli; dalla consegna dei “mazzolini dei fiori” alle 10 a Porta Castello con i volontari che li hanno preparati nella sede dell’associazione Maggio Eugubino in piazza Oderisi) alla sfilata dei ceraioli fino in piazza Grande per l’Alzata alle 11 con il campanone a fare immancabilmente da colonna sonora. La “mostra” dei Ceri per le vie cittadine sarà il preludio alla corsa, dopo la sosta in via Savelli della Porta, che dalle ore 18 porterà i Ceri lungo il tradizionale percorso dalla Calata dei Neri, corso Garibaldi, via Cairoli, piazza Quaranta Martiri, San Martino, via dei Consoli, le “girate” in piazza Grande, via XX Settembre, primo e secondo Buchetto, gli “stradoni” del monte Ingino.

Sono pronti a prendersi la scena Manuel Frenguellotti e Leonardo Fiorucci, Primo e Secondo Capitano, l’alfiere Nicolò Chiocci, il trombettiere Alessandro Mercorella, i Capodieci Tommaso Piccotti di Sant’Ubaldo con al fianco il capocetta Alessandro Minelli, Matteo Filippetti di San Giorgio (capocetta Giordano Bettelli) e Michele Fiorucci di Sant’Antonio (capocetta Vittorio Baciotti). I ceraioli, con il coinvolgimento delle tre Famiglie, hanno deciso di confermare i Capodieci che erano stati scelti per il 2020 quando la pandemia ha preso il sopravvento e la gestione ha portato al lockdown con la sospensione per due anni della festa.