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Teatro Romano, il parcheggio a pagamento senza asfalto è abusivo? Ubaldo Emanuele Scavizzi auspica l’intervento della magistratura

Il parcheggio del Teatro Romano

Si fa un gran parlare del proliferare dei parcheggi a pagamento perché il Comune di Gubbio e il gestore Sis vanno a caccia di soldi da incassare dai parcometri. Dopo il compromesso a San Pietro, con la formula digerita a fatica dagli operatori commerciali delle strisce blu attive soltanto nel fine settimana ma scoraggianti al parcheggio libero durante la settimana, le attenzioni si spostano verso la zona del Teatro Romano dove il piazzale senza asfalto in cui imperano buche, polvere d’estate e paurose pozze d’acqua in caso di pioggia è stato fin qui gestito con il parcometro nei fine settimana e verrà ampliato con l’applicazione anche di una sbarra.

Sul destino e le condizioni di questo piazzale, lancia accuse gravissime Ubaldo Emanuele Scavizzi, ambientalista e già presidente della sezione eugubina di Italia Nostra, che evoca l’intervento della magistratura: “Sarebbe ora che la Procura della Repubblica di Perugia aprisse un fascicolo su questo parcheggio abusivo in area archeologica, mai autorizzato dal ministero dei Beni Culturali, creato con un colpo di mano in occasione del terremoto del 1984, mai smantellato, mai sistemato, poi messo a pagamento con fondo di ghiaia e senza le strisce blu previste dal codice della strada”.

Il parcheggio a pagamento è stato ora autorizzato dalla Soprintendenza, anche nelle condizioni allucinanti in cui versa, dopo la gestione del passato che Scavizzi rimarca di essere stata abusiva.