Si apre giovedì 21 luglio la sessantunesima stagione estiva del Teatro Romano di Gubbio: undici spettacoli tra antico e moderno, tra classico e rock, fra teatro greco e avanguardie di comicità. A presentare la stagione, questa mattina (lunedì 18 luglio) in conferenza stampa a palazzo Pretorio, l’assessore alla Cultura Giovanna Uccellani e la direttrice del Teatro Romano, Ilaria Venanzoni.
“La stagione al Teatro Romano corona quest’anno un’idea dell’estate diffusa che avevamo già anticipato ed è stata messa ora in campo. Oltre agli spettacoli della stagione – ha sottolineato l’assessore – che spaziano tra concerti e teatro greco offrendo uno spettro ampio e variegato di proposte, l’estate eugubina 2022 vedrà infatti protagonisti altri importanti luoghi, quale il chiostro di San Pietro, che è tornato ad essere auditorium, il chiostro di San Francesco con il cinema all’aperto, e il Palazzo Ducale con gli aperitivi col Duca. Un programma, quello che abbiamo costruito e presentato, reso possibile anche dalla forte sinergia con le associazioni del territorio, il cui apporto è stato fondamentale per costruire un calendario di eventi di altissimo valore”.
A mettere insieme spettacoli al Teatro Romano, eventi musicali, cinema e tutte le attività che animeranno le vie di Gubbio, i palazzi, le chiese, i parchi, c’è un flyer cartaceo, in distribuzione nelle strutture ricettive della città e allo IAT, e un calendario online sul portale turistico www.ilikegubbio.com, con aggiornamenti in tempo reale e un QR code da scaricare per essere informati su eventuali variazioni, spostamenti in caso di maltempo, modifiche al programma.
Ilaria Venanzoni ha parlato di una “collaborazione stretta e certamente non scontata tra la Direzione regionale dei musei dell’Umbria e il Comune di Gubbio, che va avanti da tempo e sta portando frutti importanti e di grande significato. Ringrazio l’assessorato alla Cultura anche per la qualità del programma proposto quest’anno e per gli spettacoli che verranno presentati, che frequenterò con immenso piacere da direttrice ma soprattutto da spettatrice”.
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