Per il caro estinto il conto è sempre più salato e aumentano pure i disagi per i risvolti burocratici. La stangata è entrata in vigore come previsto da sabato scorso nel silenzio dell’Amministrazione Comunale, che non ha annunciato né gli aumenti né le nuove modalità di pagamento che gli utenti dovranno ora sostenere prima del funerale e la tumulazione dovendosi recare personalmente all’ufficio comunale e non più al cimitero né tramite l’agenzia. Le rivelazioni anticipate sul sostanzioso aumento hanno indotto la Giunta Stirati a limare qualcosa sui prezzi inizialmente prospettati, tenuto conto che sui servizi cimiteriali il Comune ha già colpito le lampade votive con l’obbligo di allacciarsi alla rete elettrica senza poter più usare l’illuminazione a batteria.
Per le tumulazioni c’è un tariffario: si va da un minimo di 150 euro a un massimo di 270, rispetto alla tariffa minima precedente di 104 che non si spingeva oltre i 200. Decisa anche la modifica delle modalità di pagamento complicando le cose: la famiglia si trova costretta a recarsi all’ufficio dei servizi cimiteriali in piazza Bosone a San Martino dove ci sono tre possibilità, dal bollettino all’online fino al Pos che risulta più comodo però risulta inattivo.
Fa scalpore che il pagamento debba avvenire prima del funerale con una complicazione nelle procedure per alimentare il sistema burocratico. I malumori crescono per l’ennesimo aumento dei prezzi anche nel sistema pubblico, dopo l’inflazione sulle spese quotidiane, e nel mirino finisce il Comune.
L’assessore al Bilancio, Marco Morelli (Scelgo Gubbio), è continuamente alle prese con gli interventi che aumentano di fatto tasse e tariffe comunali a seconda delle situazioni, al di là di talune fasce di esenzione e avvantaggiate con Isee molto bassi, senza contare l’impatto di servizi pubblici collaterali come l’acqua.
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