Il dottor Roberto Tanganelli, eugubino presidente di ConfProfessioni Umbria (Confederazione Italiana Liberi Professionisti) interviene sulle misure del governo Draghi.
“Nel Decreto Sostegni Bis approvato solo qualche giorno fa – scrive Tanganelli -, sono previsti misure a favore dei giovani “under 36” che si concretizzano nella facilitazione dell’acquisto della prima casa tramite l’aumento delle garanzie sui mutui e l’esenzione delle imposte di registro, ipotecarie e catastali e da quelle sui finanziamenti. Pur riconoscendo l’attenzione che lo Stato ha dato con questa misura che è in linea con quanto indicato dalla comunità europea (Programma Next Generation Eu) circa la considerazione per le nuove generazioni, la misura sopra riportata credo che non sia la priorità per i nostri giovani. Credo infatti che la vera priorità e criticità per i nostri giovani è quella di eliminare l’incertezza, l’insicurezza economica derivante dalla precarietà nell’ambito lavorativo. Non trovare lavoro o non trovarlo al livello dei sacrifici sostenuti nel percorso formativo, significa in qualche modo avere la certezza di essere tagliati fuori da qualunque esperienza fondamentale di riconoscimento sociale. E’ sotto gli occhi di tutti, infatti che mentre una minoranza di giovani tecnologici diventa milionaria prima dei trent’anni, la disoccupazione e la frustrazione, mista alla rabbia, dilagano oggi tra i coetanei. Pensare quindi che la soluzione per le difficoltà che incontrano i giovani sia esclusivamente quella di incoraggiare l’acquisto della prima casa, significa affrontare il problema con delle soluzioni vecchie e non al passo con i tempi. Obiettivo che dovrebbe darsi il nostro Governo è quello di assicurare una formazione adeguata a questi giovani che permetta loro di accedere ad un lavoro gratificante che di conseguenza possa garantirgli un reddito dignitoso. Una proposta potrebbe essere quella di prevedere una fiscalità di vantaggio per i redditi di lavoro dei giovani che permetta loro di avere maggiori disponibilità da utilizzare, magari per investimenti funzionali allo sviluppo del lavoro stesso oltre che poter programmare ed affrontare le necessità e le scelte della vita in autonomia e senza condizionamenti. Al momento nel nostro Pnrr (Piano di Ripresa e Resilienza) non è prevista una misura di detassazione per i giovani ma che potrebbe essere ricompresa in qualche forma fiscale, se veramente crediamo e vogliamo il bene delle nuove generazioni”.
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