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Strisce pedonali a Zappacenere, il Comune rischia la denuncia per danno erariale

Operai al lavoro a Zappacenere dov'è prevista la posa delle strisce pedonali su un fondo stradale ridotto in pessime condizioni

Tira dritto l’Amministrazione Comunale di Gubbio. Almeno per ora. A Zappacenere c’è il cartello che annuncia per lunedì prossimo, 11 maggio, la posa in opera della segnaletica orizzontale con le strisce pedonali e la demarcazione parallela ai marciapiedi. Una decisione che ha suscitato fin dai giorni scorsi perplessità e ilarità da parte dei residenti della zona viste le pessime condizioni del fondo stradale.

E’ stato fatto presente dai residenti all’assessore ai Lavori Pubblici, Valerio Piergentili, che le condizioni delle strade interne al popoloso quartiere sconsigliano sul piano logico, pratico ed economico un intervento di segnaletica orizzontale a causa di buche e avvallamenti con tratti quasi tutti sconnessi e dominati da breccia e polvere quotidiana nonostante un’opera sommaria di pulitura attuata in questi giorni dagli operai. La segnaletica orizzontale in queste condizioni non risulta soltanto inutile, ma perfino inadeguata e non rispondente a criteri oggettivi mancando un fondo stradale idoneo a prevederla.

Ci sono le più disparate reazioni, anche sui social dopo la notizia riportata dal nostro sito. E circolano le battute più irriverenti e sarcastiche, fino alla comparsa sulla popolare rubrica “Foglie 2020” nella prima pagina del Messaggero Umbria in cui, nel riportare la stravagante iniziativa del Comune, si fa ironico riferimento alla decisione come a un’inedita forma di pop art.

C’è chi nel quartiere sta pensando anche ad azioni più clamorose qualora la posa delle strisce venisse effettivamente attuata, come un esposto alla Corte dei Conti per invitare la magistratura contabile a verificare se possa configurarsi un danno erariale, con conseguente eventuale responsabilità diretta di chi ha deciso questo intervento. In quel caso, il Comune verrebbe chiamato, con il coinvolgimento dei responsabili del procedimento, a rifondere le casse pubbliche, se quei soldi destinati all’operazione venissero ritenuti uno spreco di denaro pubblico. La denuncia per danno erariale verrebbe vista come una forma di tutela rispetto alla buona gestione delle scarse risorse economiche comunali, demandando alla Corte dei Conti ogni valutazione di legittimità di spesa.