Stirati rinvia ancora il rimpasto di giunta a Gubbio e fa gongolare i LeD (Liberi e Democratici), che nonostante abbiano dimezzato i consiglieri comunali (ora sono cinque dopo l’uscita di altrettanti nel Gruppo Misto) riescono a mantenere sei incarichi di peso (quattro assessorati, la presidenza del consiglio comunale e della prima commissione permanente).
Non cambia nulla, almeno fino al nuovo anno: questo l’esito dell’ultimo vertice di maggioranza, tenutosi sabato scorso, nel quale il sindaco ha fatto chiaramente intendere che non toccherà nulla nell’attuale assetto di governo cittadino finché non ci sarà una visione strategica complessiva chiara nel tiramolla delle rivendicazioni.
Il Gruppo Misto si ritrova così all’angolo e per ora incassa il colpo, con l’idea di studiare le contromosse dopo aver visto di fatto congelata la richiesta dell’assessorato ai lavori pubblici, la presidenza dell’assemblea e la delega per le pari opportunità (lasciando in sospeso la società partecipata Gubbio Cultura e Multiservizi Srl).
Giovanni Manca ha rilanciato la richiesta dell’assessorato per il suo Gruppo Misto e di un ringiovanimento della giunta, sostenendo un incarico per la ventiseienne Giorgia Vergari dopo che nelle ultime settimane si era parlato della pensionata Rita Cecchetti ai servizi sociali. Il Gruppo Misto avrebbe però anche mostrato contrarietà per la paventata esclusione di Oderisi Nello Fiorucci (delega a cultura e turismo) dopo aver chiesto all’inizio la testa di Valerio Piergentili (lavori pubblici) e poi di Simona Minelli (servizi sociali e scolastici), tenendo conto che parte della maggioranza ritiene proprio la Minelli l’anello oltremodo debole della giunta.
Stirati e i LeD difendono invece a spada tratta i due giovani Piergentili e Minelli, che taluni vedono in corsa (insieme al vicesindaco Alessia Tasso) per la successione a Stirati, non ricandidabile una volta superata la metà di questo secondo mandato cominciato l’anno scorso.
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