Il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, fa un’analisi del voto politico. Il professore va anche oltre nel preparare il terreno a una sua possibile, per molti scontata, candidatura alle elezioni regionali del 2024 quando completerà il secondo mandato. “Una grande sconfitta della sinistra, del centrosinistra e dell’area progressista – dice Stirati – la cui principale responsabilità è stata l’assoluta incapacità di aggregarsi e di esprimere il cosiddetto campo largo, anche per gravi responsabilità dei dirigenti nazionali che hanno storie avvelenate nei loro rapporti. Quello che oggi molti sindaci italiani del Partito Democratico osservano, a cominciare dal sindaco di Bari, Decaro, presidente dell’Anci, il quale sostiene che il modello del Pd vada smantellato, io lo esprimo da anni dentro un’esperienza eugubina che ha saputo salvare il centrosinistra nel rapporto vero con i cittadini e i loro bisogni, soprattutto con quelli più fragili e meno tutelati, privilegiando contenuti programmatici molto concreti a partire da quelli sociali e ambientali, coltivando un rapporto non solo politico ma anche sentimentale con le diverse realtà del territorio. Se non si recupera questo autentico modo di interpretare la politica non ci saranno congressi che tengano, percorsi burocratici interni dove magari sotto mentite spoglie riaffiorino logiche correntizie, rappresentanze falsamente rappresentative, tessere più o meno improbabili. Occorre ben altro: una fase costituente e rifondativa e un grande progetto politico e programmatico che sappia interpretare in modo particolare i desideri dei più giovani, una politica che sia sempre servizio e mai carriera. Le candidature ingessate e oligarchiche producono sfiducia e mortificazione”.
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