Il canale Stella Maris intervista questa sera (giovedì 24 ottobre) monsignor Richard Williamson, il vescovo consacrato nel giugno 1988 da Marcel Lefebvre nelle famose ordinazioni episcopali che segnarono la rottura con Roma. Si parlò allora di scisma e Lefebvre venne scomunicato insieme ai quattro vescovi ordinati. In realtà il prelato francese disse sempre di non voler creare nessuna nuova chiesa, ma solo continuare a fare quello che aveva fatto per oltre trenta anni ricevendo le lodi dei pontefici del passato, tanto da essere nominato da papa Pio XII vicario apostolico del Senegal e tutta l’Africa francofona. La domanda che pose Lefebvre alla chiesa post conciliare inquietava allora e continua a farlo anche oggi, a più di trent’anni dalla sua morte: come è possibile che quello che si è fatto e predicato per secoli oggi sia passibile di scomunica? “Sono convinto – disse Lefebvre – che se prima del Concilio avessi fatto quello che viene fatto oggi e avessi celebrato la messa come viene celebrata oggi, mi avrebbero tacciato di eresia e scomunicato”.
Nel giugno 1988, appellandosi allo stato di necessità, vedendo che Roma non gli permetteva di continuare a fare quello che la Chiesa aveva sempre fatto e per permettere che la Fraternità san Pio X, da lui fondata per continuare a formare i futuri sacerdoti secondo la Tradizione della Chiesa, potesse continuare a esistere anche dopo la sua morte, ruppe gli indugi e, senza il consenso del Vaticano, consacrò quattro vescovi. Mons. Richard Williamson fu uno di essi e questa sera, ospite della trasmissione “Oltre lo specchio” ha accettato di essere intervistato proprio sul delicato argomento dello “stato di necessità nella Chiesa”.
Il 21 gennaio 2009 papa Benedetto XVI ha rimosso le sanzioni canoniche (la scomunica) contro i vescovi ordinati da Lefebvre. Si può seguire in diretta l’intervista a S.E. mons. Williamson questa sera alle 21:15 o in qualunque altro momento al seguente link:
https://www.youtube.com/live/odIEZm6wlDc?si=4oMwgRL6aoBBVzoF
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