Si è capito da un pezzo che il sindaco non ha alcuna voglia di fare il rimpasto della giunta come chiedono ormai da mesi Scelgo Gubbio (che punta soprattutto sulla ridistribuzione delle deleghe) e il Gruppo Misto con i cinque fuoriusciti dai LeD (Liberi e Democratici) che per ora si accontentano (avendo gli stessi numeri dei LeD che però contano sei incarichi) di un assessorato (Lavori pubblici, salvo colpi di scena) e del controllo politico della Gubbio Cultura e Multiservizi Srl interamente di proprietà comunale.
Stasera si tornerà a fare il punto della situazione nella riunione delle quattro forze di maggioranza convocata da Filippo Mario Stirati per parlare dei progetti che interessano la parte alta della città, in particolare del blocco di piazza Grande alla luce della decisione di investire un milione e mezzo di euro stanziati dal Ministero dei beni culturali per la ristrutturazione degli Arconi di via Baldassini diventati negli ultimi anni sede di mostre e banchetti con la ristorazione gestita dall’Università dei Muratori.
Ci sono settori dell’opinione pubblica e della stessa coalizione di governo che si realizzasse prioritariamente la ripulitura delle facciate del palazzo dei Consoli, sempre più annerite, con particolare riferimento alla facciata che dà su piazza Grande e quella verso la città.
Ma sull’ordine del giorno di Stirati c’è chi ha già fatto integrazioni pensando al rimpasto e anche ad altri temi, come la richiesta di attivare sulla Variante della Pian d’Assino, davanti la Ip già Tamoil, una nuova stazione di servizio sul fronte verso la città. La prospettiva del distributore, in capo alla Commissione Edilizia, sta dividendo la maggioranza. C’è stato l’incontro di alcuni consiglieri comunali con il vicesindaco Alessia Tasso che presiede la commissione. Viene fatto osservare che già in passato, nel 1992, venne chiesta l’attivazione di una stazione di servizio verso la città e fu negata per l’impatto ambientale legato soprattutto alle ripercussioni sulla visuale della città. Non risultano normative modificate negli anni. Si prospetta una battaglia politica e in caso di attivazione anche ricorsi al Tar.
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