Chiedeva giustizia e l’ha ottenuta, perché lei non ha mai pensato di tornare con lui che l’ha convinta con insistenza a rivedersi sul monte Ingino a Gubbio per poi violentarla brutalmente. Una questione d’onore e non certo una vendetta. E’ la storia di due giovani della periferia eugubina, lei diciassettenne all’epoca dell’accaduto che risale al settembre 2017 e lui oggi ventiduenne operaio condannato a due anni e sei mesi, oltre che al risarcimento dei danni e al rimborso delle spese di giudizio, e all’interdizione dai luoghi frequentati da minori ai sensi dell’articolo 609 bis e ter del codice penale.
E’ stato condannato per violenza sessuale, contestando anche l’offesa a persona minorenne e alla quale è stato legato affettivamente. Tra i due c’era stata una relazione poi interrotta con la giovane che aveva deciso di voltare pagina, ma lui a un certo punto si è rifatto vivo chiedendole di rivedersi in un posto tranquillo per poter parlare e chiarire. Evidentemente però le intenzioni erano altre. Quell’incontro è infatti finito nel modo peggiore e le ha lasciato un segno di profonda inquietudine. Non è stato facile assorbire la vicenda e reagire, serviva soprattutto coraggio per confidarsi e uscire allo scoperto denunciando quanto era successo. Ha deciso di aprirsi a scuola, l’ha fatto con le amiche e le insegnanti. Sono stati quindi informati i genitori e attivati i carabinieri.
C’era il rischio di non essere creduta, tanto che in sede di giudizio il ragazzo non ha negato il rapporto sessuale ma che lei era stata consenziente e che la loro storia non era mai finita. Il processo si è svolto in primo grado al tribunale di Perugia, con rito abbreviato, come richiesto dall’imputato. La sentenza è stata emessa dal giudice Valerio D’Andria sugli elementi portati del pubblico ministero Laura Reale che ha raccolto tutti i particolari del caso trovando riscontri oggettivi per confermare la credibilità del racconto. La ragazza è stata ascoltata in incidente probatorio e la tesi su come si sono svolti i fatti è stata sostenuta dal legale Tiziana Zeppa, mentre il giovane è stato assistito dall’avvocato Ubaldo Minelli che ora aspetta le motivazioni della sentenza per valutare il ricorso in appello.
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