Fanno discutere gli indirizzi scolastici che sono di fatto un doppione di quelli già esistenti, tanto che a Gubbio è partita la levata di scudi dei dirigenti Maria Marinangeli del polo liceale “Giuseppe Mazzatinti” e David Nadery del tecnico “Cassata-Gattapone” dopo che il Consiglio Provinciale di Perugia, con una decisione tutta politica fondata sulle richieste dei singoli territori e senza alcuna consultazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, ha approvato, nell’offerta formativa per il prossimo anno 2021-2022, l’attivazione di due corsi già presenti, al di là di qualche sfumatura nella denominazione, nel raggio di una ventina di chilometri.
Uno è l’indirizzo scientifico-sportivo che la Provincia ha concesso, nel piano di sua competenza che ora dovrà passare al vaglio dell’assemblea legislativa regionale, all’istituto Leonardo da Vinci di Umbertide, sebbene vi sia già al Mazzatinti da sette anni tra i cinque indirizzi della scuola eugubina e ne siano previsti complessivamente tre in Umbria come da disposizioni ministeriali (Foligno, Narni e Gubbio in ordine di attivazione). L’altro è l’indirizzo servizi per la sanità e l’assistenza sociale al Casimiri di Gualdo Tadino, in sostituzione di quello dei servizi commerciali in fase di esaurimento e visto come un nuovo percorso per sanare il gap dalla chiusura del professionale per il commercio rimasto senza iscritti nella realtà cittadina in cui attualmente sono presenti il liceo scientifico, linguistico e tecnico grafico.
Al Cassata-Gattapone di Gubbio è già attiva dalla seconda metà degli anni Settanta come indirizzo biologico-sanitario, oggi denominato chimica materiali e biotecnologie-biotecnologie sanitarie, tra i dieci indirizzi dell’istituto. Il pacchetto dei nuovi indirizzi è passato all’unanimità, compreso il voto del consigliere provinciale eugubino Stefano Ceccarelli dei Liberi e Democratici, peraltro presidente del consiglio comunale a palazzo Pretorio, e senza alcuna presa di posizione da parte del sindaco Filippo Mario Stirati e dell’assessore all’Istruzione, Simona Minelli dei Liberi e Democratici, peraltro al centro delle diatribe interne alla maggioranza sul ventilato rimpasto che la vede come indiziata a lasciare il suo posto a un esponente del Gruppo Misto (favorita Rita Cecchetti). Non sono stati coinvolti i due dirigenti, che si sono rivolti al dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti, per una valutazione degli indirizzi territoriali attivi tra l’Alto Chiascio e l’Alto Tevere. La dottoressa Iunti aveva già espresso l’anno scorso parere contrario all’attivazione di nuovi indirizzi che fossero di fatto una sostanziale sovrapposizione di quelli già esistenti e tale argomentata analisi era stata fatta propria dal consiglio regionale, a cui spetterà l’ultima parola anche per l’organizzazione del prossimo anno scolastico.
“Auspichiamo – ha detto Stirati – che la linea dell’Ufficio Scolastico Regionale, che già lo scorso anno aveva espresso parere contrario, venga confermata anche questa volta. Sottoscriviamo quanto manifestato dai dirigenti dei due istituti eugubini senza che questa vicenda debba tingersi però di coloriture da crociata. E’ necessario dare spazio a ragionamenti complessivi, evitando di creare scontri e discrasie, e allo stesso tempo evitando sovrapposizioni che fanno male all’intera offerta formativa”.
L’assessore Simona Minelli sottolinea che “proprio perché è necessario ragionare in modo ampio e complessivo, sarebbe opportuno che questi processi coinvolgessero sin dall’inizio sia noi sia i dirigenti scolastici, mentre né noi né loro siamo stati messi a conoscenza di quanto stava accadendo”.
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