Rinascimento Eugubino ha rotto gli indugi con l’incontro di venerdì scorso, 2 febbraio, al centro servizi Santo Spirito con l’onorevole Rocco Girlanda. L’associazione in una nota a firma del presidente Renzo Menichetti ha ripercorso i passaggi salienti dell’iniziativa: “Rinascimento Eugubino ha le idee molto chiare sulla città che meritiamo. Lo si è visto nell’incontro con l’onorevole Girlanda, che ha riempito la sala congressi del centro servizi Santo Spirito. Nella sua introduzione il maestro Renzo Menichetti, presidente del sodalizio, ha fatto capire che Rocco Girlanda è l’unica persona con le caratteristiche giuste e vincenti per guidare e governare il profondo processo di cambiamento e rinnovamento di cui Gubbio ha un disperato bisogno. A seguire, quasi due ore di incontro che hanno lasciato il segno. Nella prima parte, la nota giornalista del Tg5, Simonetta Di Pillo, ha ricostruito lo straordinario percorso umano e professionale di Rocco Girlanda: dai suoi inizi come operaio delle cementerie a dirigente d’azienda, giornalista e politico, sottosegretario di Stato nel governo Letta, presidente del Cipe, il portafoglio del governo, dirigente Anas e presidente della fondazione Italia Usa. Tutti ruoli chiave in cui il candidato sindaco di Rinascimento Eugubino ha saputo creare legami e instaurare rapporti di amicizia riuscendo a contraddistinguersi come uomo bipartisan unanimemente riconosciuto e stimato, tanto da destra che da sinistra. In seguito, Anna Bicego, condirettore della rivista Diplomatic Magazine, ha rivolto all’onorevole Girlanda le numerose domande pervenute dai cittadini via mail e da quelli presenti in sala sulla situazione di Gubbio. Con una capacità straordinaria di riuscire a far capire a tutti le vere dinamiche per affrontare e risolvere con realismo i problemi politici ed economici, Rocco Girlanda ha spaziato su tutti i temi fondamentali della vita di Gubbio. Dal problema della viabilità a quello del necessario sviluppo industriale ed economico di alcune zone chiave, dalla valorizzazione del turismo, che deve essere una specie di surplus per una città meravigliosa come Gubbio, senza mai caratterizzarsi come sostitutivo dell’economia e dello sviluppo, alle idee per la valorizzazione autentica del centro storico, dai bisogni veri delle frazioni alle possibilità concrete per rilanciare il mondo del lavoro, soprattutto a vantaggio dei giovani oggi immancabilmente costretti a lasciare la città per potersi assicurare un futuro. Non un libro dei sogni, dunque, quello realisticamente prospettato da Rocco Girlanda, ma un concreto piano di rilancio della città e del suo tessuto economico, reso possibile solo se si ha l’autorevolezza per confrontarsi seriamente ed efficacemente con i tavoli dove si decidono concretamente gli investimenti e i finanziamenti da destinare alle realtà locali. Su questo, avendone fatto esperienza ai massimi livelli nazionali e internazionali, l’onorevole Girlanda non ha alcun dubbio: se non si è presenti ai tavoli che contano, si finisce per restare fanalini di coda dell’economia e dello sviluppo e si prendono in giro i cittadini con illusorie e utopistiche prospettive future. Serve inoltre, e anche su questo l’onorevole ha le idee chiarissime, una convergenza di intenti e di risorse al di là delle contrapposizioni politiche. Bisogna salvare la città dall’isolamento e dalla stagnazione economica in cui forze politiche irresponsabili l’hanno relegata: chiunque ha chiaro questo obiettivo non può che dare il suo contributo, indipendentemente dal colore politico. Forte e netto Girlanda, che non si è sottratto nemmeno alle domande più scomode sui suoi rapporti con i poteri forti della città e sull’annosa questione del Css, con risposte chiare e convincenti, spiegando come certe decisioni non sono appannaggio dei sindaci, ma spettano a direttive regionali, nazionali ed europee. Per Rinascimento Eugubino il candidato a sindaco è già scelto, ma l’onorevole Girlanda, senza sottrarsi anche a questa provocazione, ha risposto in modo inequivocabile: ‘Nessuno si autocandida a sindaco, a meno che non abbia bisogno di vivere di politica. Io ho avuto molto dalla vita, dalla mia carriera professionale e, infine, anche dalla politica, per cui adesso non mi tirerei certo indietro se la politica avesse bisogno di me e della mia esperienza. Gubbio deve unire le forze, perché questa è una sorta di ultima possibilità per non morire. Per questo bisogna superare le contrapposizioni ideologiche e pensare al bene concreto della nostra Gubbio. Una città che amo e che sarei onorato di servire. Sento dire da più parti che si sta pensando a un programma. Credo sia ora di smettere di pensare e di cominciare concretamente a lavorare per il futuro dei nostri figli’”.
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