L’ampliamento del servizio e della copertura della raccolta differenziata hanno immediati e importanti riflessi non solo sull’ambiente, ma anche sul bilancio comunale: per l’Amministrazione Comunale di Gubbio “grazie alle risorse investite nel progressivo passaggio dal servizio di raccolta stradale al porta a porta e alla gestione oculata delle precedenti annualità, infatti, sono state fatte economie tali per cui la Tari non solo non è aumentata, ma potrà essere applicata con un notevole sconto (dal 16 al 25 per cento) a tutte quelle attività penalizzate dal lockdown”.
Gli assessori Alessia Tasso, all’ambiente, e Giordano Mancini, al bilancio, si tratta di “un risultato importante che siamo riusciti a ottenere grazie all’attenta gestione degli anni passati e alla costante crescita della percentuale di raccolta differenziata, oggi salita al 67,7 per cento, dato per la prima volta sopra la media umbra”.
L’introduzione della raccolta dell’alluminio, il progetto sagre ecologiche, il porta a porta esteso a tutta la città – sottolinea in particolare l’assessore Tasso – nonché la prossima introduzione della differenziata anche nelle frazioni più distanti, ossia Belvedere, Burano e Camporeggiano, rappresentano azioni importanti e decisive sia in materia ambientale sia in tema di risparmio economico. Come spiega l’assessore Mancini “è sufficiente fare un paragone con i costi medi nazionali per avere un’idea del risparmio che il nostro Comune è riuscito a ottenere e per poter capire quanto stiamo facendo risparmiare anche ai cittadini: a parità di servizio, infatti, la nostra Tari è inferiore di circa il 20 per cento rispetto alle altre imposte nazionali ed è tra le più basse della Regione Umbria. I nuovi servizi offerti in tema di gestione e smaltimento verranno finanziati con i risparmi degli scorsi anni e con le progressive diminuzioni di spesa per la gestione Rsu. L’importo resta invariato, dunque, ma i servizi e la copertura crescono esponenzialmente”.
La manovra è risultata talmente efficace e caratterizzata da un significativo principio di equità e redistribuzione, soprattutto verso quei soggetti che hanno subito i danni del prolungato lockdown, che le stesse minoranze hanno votato a favore o si sono astenute.
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