La raccolta dei rifiuti non finisce di suscitare denunce, critiche e polemiche. Non c’è solo lo scandalo delle discariche abusive per i materiali anche inquinanti segnalati in aperta campagna e in alcuni tratti stradali in periferia.
L’organizzazione dell’ecocentro comunale di via Venata – riferisce oggi il Messaggero – finisce spesso nel mirino delle critiche con le ripetute allarmanti segnalazioni sulle modalità di raccolta dei rifiuti ingombranti. Gli sfoghi vanno in diverse direzioni, anche sui social dove vengono raccontate le disavventure lanciando strali e auspicando interventi funzionali efficaci da parte dell’amministrazione comunale a fronte di un considerevole costo dei servizi di nettezza urbana sempre più pesantemente a carico dei cittadini.
“Mi sono recato in via Venata – racconta il professor Ubaldo Emanuele Scavizzi, presidente della sezione eugubina di Italia Nostra – con la macchina piena di voliminosi sacchi ricolmi di stracci e vestiti dismessi da gettare via, derivanti dal parziale svuotamento di un appartamento. Appena ho dichiarato all’addetto il contenuto dei diversi sacchi da smaltire, mi sono sentito dire che loro non sono autorizzati ad accettare gli stracci. Chiedendo a quel punto come avrei potuto e dovuto agire, mi ha invitato ad ammucchiarli vicino ai secchi dell’Rsu. Penso a quali: quello da 20 litri di casa, oppure quelli che ci sono ancora in giro in alcune zone che gli addetti sono tenuti a ritirare?”.
Il disappunto prende spesso il sopravvento in questi casi e si affianca all’ironia in certi commenti, nel sottolineare che non si possono tenere in casa né in auto i sacchi pieni visto che l’Rsu viene ritirato soltanto di lunedì con tempistiche di deposito largamente fuori misura tra molti disagi e maleodori. Scavizzi pone la questione del destino degli stracci, ovvero se non vengono recuperati per essere invece mischiati al rifiuto indifferenziato: “Ho lasciato l’ecocentro che ero davvero molto contrariato – evidenzia riferendo l’accaduto – pensando che si è superato il senso del ridicolo e anche quello del rispetto per l’ambiente”.
Problemi ci sono anche quando in via Venata oppure direttamente presso la discarica di Colognola si presentano veicoli aziendali, anche a noleggio, carichi di rifiuti ingombranti per il deposito. Gli addetti impediscono l’accesso, invitando ad attendere perfino due settimane per il ritiro a domicilio, tra disagi e ripercussioni ambientali sostanzialmente incontrollate.
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