Ripartono le segnalazioni e denunce sul malcostume nel centro storico tra atti vandalici, ammasso di rifiuti e schiamazzi notturni. L’associazione “Vivere nel centro storico di Gubbio” torna a far presente tutta una serie di situazioni pesantemente negative nel fine settimana con tanto di documentazione fotografica.
Rifiuti ammassati, scarico di bottiglie, vomito e urina nei vicoli. Si rivedono le solite scelte tra le promesse annunciate e non mantenute per tenere il centro storico in ordine nella vitalità, con gli incontri prospettati e riproposti di tanto in tanto senza approdare a nulla di concreto persistendo gli schiamazzi notturni, la presenza di urina e vomito nei vicoli con da bande di giovani che si ubriacano, urlano, fumano droghe.
Così l’associazione “Vivere nel centro storico di Gubbio” torna alla carica denunciando sulla pagina Facebook “il degrado generale nel quale l’acropoli è costretta a convivere, nel totale disprezzo dei diritti dei cittadini”. Il sodalizio va oltre, prospettando azioni legali individuali o di gruppo facendo leva anche sulla collaborazione stretta con il coordinamento nazionale del movimento “No degrado e mala movida”, nel quale Gubbio si è unita a molte realtà tra le quali Roma, Milano e Napoli.
Vengono rilanciate le problematiche dell’abbandono e gestione dei rifiuti, l’igiene degli spazi pubblici, la sicurezza, l’inquinamento acustico, il disturbo della quiete pubblica, il degrado urbano e monumentale. Il sodalizio ha rinunciato in questi mesi a pubblicare foto e video testimonianze del degrado, compresi gli schiamazzi notturni e le peggiori pratiche nei vicoli, in cambio di impegni precisi assunti dal sindaco Filippo Mario Stirati e degli assessori che a turno hanno presenziato ai vari incontri.
Era stato prospettato un incontro subito dopo la Festa dei Ceri Piccoli del 2 giugno, ma sono solamente riapparse – evidenzia il movimento – le ordinanze sul sito comunale e sulla segnaletica verticale, con i soliti divieti di sosta e le pedonalizzazioni. “Si era parlato di incontri e di confronti – spiegano dall’associazione coordinata dall’architetto Zoe Mario Rossi -, abbiamo saputo di incontri tra assessori e gestori delle attività, ma dei diritti dei residenti nessuno si è interessato. Si era parlato di decalogo da far sottoscrivere da tutte le parti, abbiamo inviato le nostre proposte e non si è saputo più nulla. Ci era stato detto che sarebbero state organizzate isole ecologiche ad hoc per la raccolta dei rifiuti dei locali pubblici notturni, con regolamenti pensati per la convivenza tra servizio e diritto al riposo: a oggi ancora viviamo tra l’immondizia e con lo scarico del vetro da parte di alcuni gestori fino all’alba. Ci era stato accennato della possibilità di avere un servizio di pulizia e igienizzazione delle strade la domenica mattina: noi ancora puliamo con acqua e disinfettante di fronte alle nostre case, con le finestre chiuse poiché vivere sopra una latrina non è tollerabile”.
Ci sono altre questioni aperte, come le soluzioni per garantire il diritto al passaggio, carico, scarico e sosta in alcune zone che invece sono state pedonalizzate fino a ottobre. “Siamo ancora imprigionati dentro a zone – evidenziano – a beneficio esclusivamente di interessi economici di alcune attività che occupano la sede stradale senza rispettare gli spazi concessi e senza che le autorità competenti vengano a controllare. Il risultato è che non è garantito il passaggio dei mezzi di soccorso. Non sappiamo quali siano le intenzioni della Giunta Stirati su autorizzazioni e regolamenti per la musica né sugli orari di apertura delle attività notturne e neanche sul monitoraggio dell’Arpa richiesto per conoscere la reale emissione e percezione di musica e rumori nelle abitazioni”.
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