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Riappare Stirati in cerca di un posto in lista alle regionali e dei voti talebani con la solita storiella dell’incenerimento

Il professor Filippo Mario Stirati

Giusto il tempo di scaricare su Alessia Tasso tutte le responsabilità sulla consegna di Gubbio alla destra dopo 78 anni, senza fare neanche un minimo di autocritica sull’ultimo quinquennio fatto solo di chiacchiere e distintivo, ed ecco riapparire l’ex sindaco Filippo Mario Stirati che, appresa l’ufficializzazione di Stefania Proietti candidata del campo largo di centrosinistra alla presidenza della Regione, ha aperto di fatto la sua campagna elettorale in cerca di un posto in lista per entrare a palazzo Cesaroni e soprattutto dei voti talebani ritirando fuori la solita storiella, ossessione politica di una parte dei LeD e degli ambientalisti, sull’incenerimento dei rifiuti che continuano a essere gestiti in modo pessimo, dalla destra di Donatella Tesei come prima dalla sinistra, nonostante i continui salassi economici della Tari a carico delle famiglie.

In un post sui social, il professor Stirati fa il suo manifesto elettorale: “Che la coalizione progressista umbra abbia ribadito il suo no convinto al termovalorizzatore, è per me fatto altamente positivo! Non condivido viceversa, nella maniera più assoluta, qualunque ipotesi di chiusura del ciclo dei rifiuti attraverso i cementifici eugubini. Lo considero uno spartiacque programmatico in vista delle elezioni regionali. Tanto per capirsi!”.

Resta più importante lo scenario politico attorno al professore che ha con sé quella parte dei LeD che medita rivincite immediate e anche posti al sole, come il consigliere comunale ed ex assessore Simona Minelli indicata da alcuni esponenti del suo movimento come candidata a fare da portaborse a Stirati in caso di elezione a consigliere regionale. Stirati non sta calcolando l’ombra ampia e forte di Leonardo Nafissi che ha da spendere un consenso personale enorme ottenuto alle ultime elezioni comunali con 3.679 voti che hanno sancito una crescita esponenziale rispetto ai 1.843 conquistati alle regionale del 2019. Il derby a sinistra, per ora sulla carta, accende già la fantasia da qui all’apertura ufficiale della campagna elettorale e alle elezioni che dovrebbero tenersi a metà novembre.