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Restaurato l’organo Morettini della chiesa di Sant’Agostino

L'organo Morettini nella chiesa di Sant'Agostino

Festa grande sabato 18 novembre nella chiesa di Sant’Agostino per la presentazione del restauro dell’organo di Angelo Morettini, a duecento anni dalla costruzione. Un recupero importante che mette a disposizione della comunità nel suo complesso uno strumento che all’armonia accoppia grande valore storico-monumentale, compresa la cantoria che lo ospita.

Di un organo esistente a Sant’Agostino si parla fin dal 1459 ed intorno al 1731 è per la prima volta ricordato nella posizione in cui a si trova ora. All’inizio del terzo decennio del secolo XIX, viste le condizioni, gli agostiniani decisero la costruzione di un nuovo strumento, affidando l’incarico al celebre maestro organaro Angelo Morettini di Perugia. L’operazione costò la notevole somma di cinquecento scudi, tutti pagati dal padre priore Semeria. Il nuovo organo fu inaugurato il 25 dicembre 1823. Con gli inizi degli anni sessanta del secolo scorso, lo strumento, dopo diversi interventi, non più servibile, rimase abbandonato fino ai restauri attuali decisi con coraggio e lungimiranza dal Consiglio Parrocchiale Affari Economici su intuizione e proposta del maestro Renzo Menichetti, d’intesa con la comunità agostiniana, programmandoli in maniera da far coincidere la conclusione con i duecento anni della sua inaugurazione avvenuta il 25 dicembre 1823.

Restauri che l’hanno riportato al suo originale splendore. Oltre all’organo è stato deciso di restaurare anche la cantoria in legno nel quale è ubicato. E’ ritenuta opera dei Maffei o della loro bottega (fine cinquecento), mentre gli otto pannelli che scandiscono la parte centrale della balaustra, raffiguranti sante e santi in prevalenza dell’ordine agostiniano, alcuni dei quali di incerta identificazione, sono attribuiti a Virgilio Nucci ed alla sua scuola (fine cinquecento). Partendo da sinistra si riconoscono Santa Monica, Santa Caterina d’Alessandria, Santo Agostiniano, Sant’Agostino, Santo Agostiniano, San Nicola da Tolentino, Santa Chiara da Montefalco, forse San Guglielmo da Malavalle.

Il restauro, dopo analisi e confronto dei vari preventivi e progetti di restauro, è stato affidato alla ditta organara “Dell’Orto & Lanzini” di Dormelleto (NO), quello della cantoria alla “Minelli Marcello Vincenzo & C. Snc” di Gubbio. La spesa, davvero notevole, è stata sostenuta grazie alla sensibilità ed al sostegno della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), della Fondazione Perugia, dell’Assemblea Legislativa della Regione Umbria, della Diocesi eugubina, del Comune di Gubbio, del convento agostiniano di Gubbio e delle Cementerie Barbetti. Il restauro è stato documentato da una interessante pubblicazione con i contributi, tra gli altri, di Fabrizio Cece, Francesco Mariucci, maestro Renzo Menichetti, P. Francesco Menichetti, priore della comunità agostiniana di Gubbio e con il progetto grafico di Federico Venerucci.

Il programma di sabato prevede, a partire dalle ore 16, i saluti istituzionali tra cui quelli del vescovo di Gubbio e Città di Castello mons. Luciano Paolucci Bedini, del sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati, del Presidente della Fondazione Perugia Cristina Colaiacovo, del Priore Provinciale Provincia Agostiniana d’Italia Padre Giustino Casciano; seguirà la presentazione del restauro a cura delle ditte esecutrici.

L’organo, dopo la benedizione del Vescovo, sarà presentato in tutta la sua magnificenza con l’organista Sandro Nepi che, attraverso l’esecuzione di alcune composizioni, consentirà di apprezzare le peculiarità timbriche dell’organo. Alle 18, mons. Luciano Paolucci Bedini presiederà la Santa Messa al suono dell’organo, con la presenza della Cappella Musicale della Cattedrale di Gubbio, Cantores Beati Ubaldi, diretta dal Maestro Renzo Menichetti.