Gli eroi di “Amici miei”, lo straordinario film cult del 1975 diretto da Mario Monicelli, le chiamerebbero… “supercazzole”. Nessuna polemica, ma soltanto la doverosa ricerca di chiarezza lasciando ai tifosi ogni valutazione. Mai si è visto preparare una stagione giocando con le parole e gli annunci. Il Gubbio cosa vuol fare e dove vuole arrivare nel campionato 2021-2022? Hanno sorpreso le ultime dichiarazioni, in ordine di tempo, del nuovo direttore sportivo Davide Mignemi che in sede di presentazione al “Barbetti”, forse ignaro di interviste televisive evidentemente (le ha viste e ascoltate oppure gli ha riferito il cerchio magico?), ha fatto sapere che “il Gubbio non ha obiettivi prefissati. Il presidente è stato travisato, lui si riferiva a un percorso di riforma che non ci sarà. Si parlava al tempo di una riforma con sei promozioni per girone che, almeno per ora, non ha avuto consensi e accoglimento. A me non è stato chiesto niente, intanto si deve mantenere ciò che si ha. Il Gubbio ha l’obiettivo di lavorare e valorizzare i giovani. Dobbiamo tenere i piedi per terra. Io non fisserei un obiettivo, vediamo sul campo quanto possiamo valere. A me non piace illudere nessuno”.
Mignemi lascia aperta ogni prospettiva ed è l’ultimo in ordine di tempo ad aver preso posizione. Ma nessuno può dimenticare quanto ha dichiarato in televisione Notari che – è vero – ha fatto inizialmente riferimento a una riforma tutta da decifrare nei tempi e nei modi, probabilmente avendo ricevuto chissà quali anticipazioni dal cerchio magico, ma si è poi comunque spinto oltre dichiarando che “vogliamo questa benedetta Serie B, possiamo competere e costruiremo una squadra in grado di farlo”.
Torrente ha fatto invece un altro discorso in una intervista rilasciata a Euro Grilli del Corriere dell’Umbria nella quale non ha parlato di promozione ma soltanto di salvezza.
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