Il ritorno sulla scena di Orfeo Goracci dimostra che il tempo è come se si fosse fermato: quasi 300 persone al Crico’s per l’attesa assemblea pubblica che l’ex sindaco di Gubbio ha convocato, chiamando a raccolta i “fedelissimi” per provare a delineare una strategia in vista delle elezioni amministrative del maggio 2019. In apertura di incontro però arriva subito la risposta più attesa: “Non sono qui per annunciare una mia discesa in campo, nel senso che non sarò certo io il candidato a sindaco di questo soggetto politico che va delineandosi. Il mio unico interesse sarà quello di intraprendere un percorso nuovo che possa rappresentare una reale alternativa a chi sta guidando la città”. Dalla sala però si alza più di un intervento a favore di una sua candidatura a sindaco, che Goracci prontamente dribbla ribadendo la sua volontà di accompagnare questa nuova fase della politica eugubina, aprendo piuttosto a figure della società civile. “Sarebbe solo un’idea nostalgica quella di riproporre una maggioranza politica. C’è bisogno di idee, di progetti, di gente che possa concorrere a guidare la città in maniera più consona e adatta alle esigenze dei cittadini. Vedo tante persone in sala e la cosa mi rende felice, ma per vincere a Gubbio servono non meno di 10.000 voti e allora è bene non illudersi, perché il percorso sarà lungo e tortuoso. Ed è importante contribuire a rendere migliore questa città”. L’obiettivo insomma è di cercare figure in grado di riprendere i fili in mano e ripartire con rinnovato slancio. Il primo nome è quello di Barbara Mischianti, considerata una buona referente per iniziare a impostare un percorso che possa portare a presentare una lista civica trasversale.
VALUTAZIONI. Nella serata del Crico’s non sono mancate delle riflessioni sull’attuale giunta di governo locale. “Stirati sta facendo il suo, non lo vedo così “cotto” come qualcuno vorrebbe far credere”, ha spiegato Goracci. “Di sicuro in queste condizioni può ambire ad arrivare al ballottaggio, ma non è detto che poi riuscirà a riconfermarsi. Ed è ancora presto per capire cosa potrà accadere da qui alla prossima primavera”. L’ex sindaco prova a vedere alcune cose positive fatte dall’attuale amministrazione: “Il Festival del Medioevo e i grandi eventi sportivi, per i quali invero andrebbero ringraziate ed esaltate soprattutto le associazioni locali che con tenacia si sono prese l’onere di organizzarli. La riapertura dell’acquedotto medievale è invece una piacevole realtà”. L’elenco delle cose negative è però molto più articolato: “La vicenda della pista ciclabile innanzitutto, il mancato completamento della rotatoria di piazza Quaranta Martiri, il via libera per la realizzazione di tre nuovi centri commerciali in una città dove si contano sempre meno attività. Dopotutto Gubbio è il comune più povero della regione e questo conferma che non è stata fatta una buona politica rivolta all’indirizzo dei cittadini, ma semmai solo di pochi imprenditori. E non dimentico nemmeno gli appalti per le mense e i trasporti scolastici finiti in mano a società di fuori regione. Ultima, ma non per importanza, la vicenda del declassamento del laboratorio analisi: la politica avrebbe dovuto imporsi, invece ha abbassato la testa accettando una deroga che non promette nulla di buono”.
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