Approvato questa mattina all’unanimità dalla Conferenza provinciale organizzazione della rete scolastica il Piano provinciale di dimensionamento scolastico per l’anno scolastico 2023-2024.
La Conferenza, a cui hanno preso parte i sindaci o loro delegati dei Comuni della provincia di Perugia (assente l’Ufficio scolastico regionale), ha dato dunque il via libera al documento di programmazione della Rete scolastica che adesso sarà trasmesso alla Regione Umbria dove troverà la sua definitiva approvazione entro il 31 dicembre.
Ad aprire la seduta è stato il presidente della Provincia, Stefania Proietti, che ha sottolineato come il tema scolastico sia sempre più vitale e centrale nella politica dell’Ente. L’incontro è stato poi presieduto dal consigliere provinciale delegato Erika Borghesi, mentre la parte tecnica è stata illustrata dal responsabile della Programmazione rete scolastica, Lorena Pesaresi.
La novità principale contenuta nel Piano appena approvato riguarda l’accoglimento della proposta avanzata dal Comune di Gubbio sul dimensionamento scolastico del primo ciclo d’istruzione, attraverso l’unificazione, a decorrere dall’anno scolastico 2023-2024, di due direzioni didattiche attualmente in regime di reggenza: la direzione del primo Circolo Matteotti e la direzione del secondo Circolo “Aldo Moro”.
Una richiesta scaturita, come illustrato dal sindaco Filippo Stirati e dall’assessore Simona Minelli, da «un’attenta analisi sul trend dell’andamento demografico-denatalità in relazione alla popolazione scolastica nei tre Circoli didattici di riferimento. Un andamento che registra un calo consistente di iscritti, pari a 364 unità in meno dall’anno scolastico 2016-2017 all’anno scolastico 2022-2023».
Questione affrontata anche lo scorso 17 ottobre, nella sala Consiliare eugubina in una partecipata conferenza di ambito in cui si sono registrate alcune divergenze di vedute.
Con l’unificazione delle due direzioni – è stato detto – s’intende far fronte all’ulteriore rischio di calo degli iscritti e perseguire più obiettivi: ridisegnare il sistema scolastico nella direzione dell’omogeneità territoriale dei futuri circoli didattici; favorire stabilità dirigenziale e degli organici della scuola; aumentare e ottimizzare l’orario scolastico potenziando con orari più lunghi i plessi in sofferenza di alunni.
Ma il dato di Gubbio, come spiegato da Borghesi e Pesaresi, riflette una situazione in linea con altre criticità presenti nella provincia, e più in generale a livello nazionale.
Nell’intero territorio provinciale si assiste infatti ad un decremento esponenziale dal 2016-2017 al 2022-2023 della popolazione scolastica del primo ciclo di istruzione, che registra un calo di iscrizioni pari a circa l’11 per cento, ovvero 6.726 iscritti in meno. Si passa infatti da 61.535 del 2016-2017 a 54.809 del 2022-2023. Un andamento, questo, che si rifletterà negativamente nei prossimi anni anche nelle scuole secondarie di secondo grado, con una consistente riduzione di iscritti.
«C’è quindi preoccupazione anche da parte nostra per questo fenomeno in corso – ha dichiarato Borghesi -, è fondamentale per la Provincia di Perugia, nello svolgimento delle funzioni proprie, operare per contribuire a garantire il funzionamento e l’efficacia del sistema d’istruzione scolastica nel suo insieme, in ragione del ruolo di sviluppo civile, sociale, culturale e economico che la scuola deve svolgere sul territorio anche attraverso una programmazione condivisa con tutti gli attori competenti».
Restano le proteste per il piano portato avanti dall’assessore Simona Minelli, che ha temporeggiato a lungo per poi rifugiarsi nel parere delle due direttrici didattiche dei circoli, rispettivamente Francesca Pinna (peraltro consigliere comunale di maggioranza) e Maria Marinangeli. Ci sono le posizioni avverse di diversi insegnanti che hanno trovato l’appoggio politico del consigliere comunale di minoranza Orfeo Goracci.
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