Il futuro delle cementerie Barbetti e Colacem è a rischio? Non hanno dubbi gli autotrasportatori eugubini che si sono ritrovati questa mattina (martedì 2 novembre) insieme a quanti sono fortemente preoccupati per le prospettive in un settore al centro della polemica politica con alcune forze che cavalcano taluni umori popolari.
Il cemento rappresenta a Gubbio il 30 per cento del Pil locale, ma l’abbattimento di emissione di Co2 richiesto dall’Europa impone di utilizzare combustibili alternativi peraltro consentiti dalle normative europee e nazionali ma fortemente osteggiate da settori della politica sempre a caccia di consenso elettorale tra fasce di popolazione perlopiù senza conoscenze sul tema.
In Comune così come in Regione c’è il rimpallo delle discussioni sull’utilizzo di un combustibile alternativo al pet-coke come il Css. L’Amministrazione Comunale, spinta dall’infinito duello tutto a sinistra con l’ala oltranzista definita ironicamente come “talebana”, si è detta contraria sull’utilizzo del Css, così il settore dei trasporti ha deciso di manifestare per rendere noti i disagi creati dal blocco della produzione ai forni di Ghigiano e i timori per uno scenario futuro che potrebbe essere peggiore.
I cartelli portati in piazza Quaranta Martiri hanno espresso il disagio e mandato messaggi polemici al Comune, alla maggioranza del sindaco Filippo Mario Stirati che rincorre anche pezzi di opposizione altamente ideologizzati e sempre impegnati in campagna elettorale a coltivare feudi elettorali.
Il Consiglio Comunale nella seduta di domani, mercoledì 3 novembre, ha come ultimo punto all’ordine del giorno una mozione del Pd che chiede di superare la fase di immobilismo istituzionale sul tema del futuro del settore cemento.
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