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Processo Trust, parti civili durissime: Goracci dica cosa vuol fare con la prescrizione, tenere i piedi in due staffe costa ai cittadini

L'ex sindaco Orfeo Goracci

Udienza importante oggi pomeriggio, lunedì 21 ottobre, al tribunale di Perugia del processo Trust che vede imputati Orfeo Goracci e altri 6 tra ex amministratori politici, dipendenti ed ex dipendenti comunali accusati di reati a vario titolo, dall’associazione a delinquere alla concussione e tentata concussione, escludendo ormai l’abuso d’ufficio depenalizzato dal governo di destra con la sua maggioranza parlamentare.

È stato ascoltato dal collegio presieduto dal presidente del tribunale, Mariella Roberti, l’ultimo testimone indicato dalle parti civili, Claudio Ruspi.

Si è posto quindi il problema delle dichiarazioni degli imputati che gli stessi imputati, con le proprie difese, hanno ritenuto di dover essere ascoltate integralmente facendo così slittare ulteriormente i tempi del processo con le conseguenti spese superiori a carico dei cittadini contribuenti. Questo è un diritto degli imputati.

L’avvocato Laura Modena delle parti civili ha posto con forza, a quel punto, la questione della prescrizione per il principale degli imputati, l’ex sindaco Goracci, che è in sospeso da tempo. Il suo legale, l’avvocato Franco Libori, aveva annunciato in aula il 25 ottobre 2022 la non rinuncia di Goracci alla prescrizione, ma l’ex sindaco non ha mai personalmente dichiarato davanti ai giudici la non rinuncia lasciando tutto in sospeso.

L’avvocato Modena ha fatto riferimento esplicito all’allungamento a dismisura dei tempi, con il paventato aumento dei costi per la collettività nell’eventualità che Goracci possa tenere i piedi in due staffe.

L’ex sindaco ha preso tempo in assenza dell’avvocato Libori all’udienza odierna. Gli altri 6 imputati hanno invece già da tempo rinunciato alla prescrizione.

Per questo alla prossima udienza, fissata per il primo pomeriggio del 12 novembre, è attesa la dichiarazione di Goracci sulla prescrizione, salvo altre strategie.

Sullo sfondo c’è la possibilità di un’incompatibilità del collegio giudicante a emettere una sentenza nel merito dei reati contestati ai 6 imputati in relazione alla posizione di Goracci qualora non rinunci alla prescrizione, oppure non dichiari ufficialmente cosa intende realmente fare. C’è anche il fatto che il 26 dicembre 2024 il presidente del tribunale Mariella Roberti compirà 70 anni e andrà in pensione, lasciando dunque il processo con un avvicendamento.

Oltre a quella del 12 novembre è fissata un’altra udienza, il 16 dicembre con l’audizione degli imputati Lucia Cecili (dipendente comunale) e Paolo Cristiano, ex segretario generale del Comune. Potrebbe essere l’ultima udienza presieduta dal magistrato Roberti.