Anche Paolo Cristiano, ex segretario generale del Comune ai tempi di Orfeo Goracci sindaco, ha ufficialmente rinunciato alla prescrizione e andrà avanti con il processo Trust insieme agli altri cinque imputati, ovvero l’ex vicesindaco poi sindaco traghettatore Maria Cristina Ercoli, gli ex assessori Lucio Panfili e Graziano Cappannelli e i dipendenti comunali Lucia Cecili e Nadia Ercoli.
Il dottor Cristiano ha confermato in aula ieri pomeriggio (lunedì 21 novembre), al tribunale di Perugia davanti al presidente Mariella Roberti, quanto annunciato all’udienza del 25 ottobre scorso dal suo legale, David Brunelli.
Non ha invece toccato l’argomento Orfeo Goracci, che è tornato in aula dopo l’assenza nella precedente udienza a ottobre quando era stato il suo avvocato, Franco Libori (ieri presente assieme all’avvocato Marco Marchetti), a esplicitare invece la non rinuncia alla prescrizione dell’ex sindaco (si è avvalso della prescrizione l’ex funzionario comunale Umberto Baccarini).
Goracci potrebbe ripensarci, almeno fino a quando non si prescriverà l’ultimo reato contestato (un episodio di concussione nei confronti dell’ex dirigente comunale Gabriele Silvestri), che secondo il collegio giudicante è previsto per febbraio 2023 mentre per le difese ai primi di aprile.
Se fino a quel momento Goracci non esprimerà la rinuncia alla prescrizione, uscirà dal processo lasciando gli altri sei imputati al proprio destino.
Ieri c’è stata la deposizione per tre ore del colonnello Goffredo Rossi, che all’epoca dell’arresto di Goracci e degli altri coinvolti (14 febbraio 2012) era il comandante dei carabinieri del Ros di Perugia. Rossi ha ricostruito tutta una serie di situazioni, come i passaggi di documenti transitati dal Comune alle abitazioni dei singoli intercettati ora imputati. Goracci ha reso al proposito dichiarazioni spontanee.
Il processo è stato aggiornato al 21 febbraio prossimo, alle ore 12.30, con la convocazione dei testimoni del pubblico ministero Mario Formisano, ossia l’ex dipendente comunale Lorenzo Rughi, Nicolò Gallo, Cristiana Boni, Luciano Raponi e Gustavo Frondizi.
Restano in attesa le parti civili per la piega del processo: la prescrizione indurrebbe i 12 che si sono costituti parte civile a dover scegliere tra il pagamento delle spese per i propri avvocati oppure intentare una causa civile per risarcimento danni da Goracci dai tempi prevedibilmente biblici. Si tratta del Comune di Gubbio, Franco Bazzurri, Pio Francesco Baldinelli, Alfredo Maria Brofferio, Patrizio Ceccarelli, Pasquale Riccardo Fornaia, Piero Gallo, Nadia Minelli, Adamo Naticchi, Lorenzo Rughi, Gabriele Silvestri e Loredana Vispi.
La questione è delicata specie per il Comune di Gubbio, che senza un giudizio e un eventuale risarcimento rischia di dover caricare le spese sul bilancio dell’ente e quindi sui cittadini. Sullo sfondo c’è anche la situazione della Corte dei Conti, che avrebbe tenuto in sospeso il fascicolo in attesa dell’esito del processo per poi regolarsi sulla questione dell’eventuale danno erariale legato a tutta l’inchiesta. Goracci, che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti contestati rivendicando la legittimità di atti e comportamenti, potrebbe cambiare idea sulla facoltà di avvalersi della prescrizione.
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