Era il dirigente di fiducia Gabriele Silvestri per Orfeo Goracci quando divenne sindaco nel 2001, poi qualcosa si è rotto e ieri pomeriggio in aula, al tribunale di Perugia per l’udienza del processo Trust, lo stesso Silvestri (in pensione da una decina di anni) ha lanciato, in risposta alle domande del pm Mario Formisano, un’accusa pesante: “Dopo quasi tre anni mi sono reso conto delle illegittimità nell’operare dell’insieme dell’apparato comunale che non si potevano tollerare”. Silvestri è andato dritto alle pressioni del gruppo Goracci su Nadia Minelli per trasformare il profilo professionale di Nadia Ercoli, sorella dell’ex assessore Maria Cristina Ercoli, perché l’obiettivo “era farla diventare prima o poi responsabile dei vigili urbani”. Di fronte ai pareri negativi della stessa Minelli, così come di Silvestri e del segretario comunale Francesco Grilli, la Giunta Goracci ha cominciato a pressare il Nucleo indipendente di valutazione (Niv) per penalizzare e quindi arrivare alla revoca dell’incarico della Minelli. Goracci – secondo quanto riferito da Silvestri – era arrivato al punto di prendere in considerazione la possibilità di aumentare i compensi al Niv (ricevendo un netto rifiuto) pur di rimuovere la Minelli, che ritenendosi vessata aveva nel frattempo citato in giudizio il Comune. Silvestri, che ha riferito di essere stato pure lui penalizzato prima di andare in pensione, ha richiamato norme, delibere e regolamenti per sostenere come l’attività della Giunta Goracci fosse “illegittima e arbitraria”. Ieri erano in aula Goracci, Maria Cristina Ercoli, Graziano Cappannelli, Lucio Panfili, Paolo Cristiano e il funzionario comunale Lucia Cecili. Prossima udienza il 18 giugno.
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