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Piscina Comunale, le famiglie degli atleti dell’agonistica chiedono che resti aperta la vasca interna

Lo stato di avanzamento dei lavori alla Piscina Comunale al 28 Giugno 2024

La vicenda della chiusura della piscina comunale nei mesi estivi, comunicata da Azzurra Piscine (gestore dell’impianto) a causa dei ritardi nei lavori di rifacimento dell’area esterna, continua a tenere banco e ad animare il dibattito cittadino. A far sentire la loro voce sono i genitori degli atleti che fanno capo al settore dell’agonistica, che in queste settimane sono attesi dall’ultima fase di preparazione in vista dei campionati regionali e nazionali estivi. Per i tanti eugubini che compongono il settore dell’agonistica la chiusura dell’impianto comunale (prevista per il 30 giugno) rappresenta un ostacolo non da poco, tenuto conto che coincide con il momento di maggiore sforzo (godendo anche delle vacanze scolastiche). Le famiglie, che già hanno dovuto sopportare costi non indifferenti nel corso della stagione invernale (il nuoto è certamente tra le attività più costose del panorama sportivo nazionale), rischiano così di doversi sobbarcare ulteriori costi per portare i loro figli negli impianti extra comunali, oltre a lamentare evidenti problemi logistici. Per questo hanno deciso di sensibilizzare l’opinione pubblica con una lettera nella quale hanno chiesto che venga prorogata l’apertura della piscina interna, in attesa che vengano completati i lavori sull’area esterna (si spera già nel corso dell’estate 2024). Di seguito il testo della lettera.

“A seguito della decisione resa nota da Azzurra Piscine, che ha comunicato di voler chiudere l’impianto comunale di via Leonardo da Vinci a partire dal prossimo 1° luglio, noi genitori degli atleti che frequentano i corsi e le attività del settore dell’agonistica vediamo messa fortemente a repentaglio la possibilità di portare a termine il lavoro svolto nel corso della stagione agonistica dai nostri figli, peraltro a ridosso del periodo che precede i campionati regionali e nazionali estivi. È fin troppo semplice constatare il grave danno arrecato ai nostri ragazzi e ai loro istruttori, oltre che alle famiglie che hanno investito somme economiche importanti per favorire l’attività annuale dei propri figli.

Al netto delle ragioni che hanno portato alla decisione di chiudere l’impianto comunale, riteniamo di meritare un confronto per poter comprendere le ragioni di una scelta tanto radicale, quanto dannosa per tutta la comunità locale (e non solo). La mancanza di comunicazione è alla base del nostro malcontento: vanificare un’annata di sacrifici senza prevedere per tempo un piano alternativo riferito all’attività della struttura locale finisce per produrre un danno enorme per tutto il settore dell’agonistica, oltre a costringere le famiglie a sobbarcarsi ulteriori costi per portare i propri figli in strutture extra comprensoriali (come prospettato dal gestore dell’impianto).

Per questo, in attesa di sviluppi (si spera) favorevoli tesi a sbloccare nel minor tempo possibile lo stallo che si è venuto creare, chiediamo che venga prorogato l’utilizzo dell’impianto coperto oltre il 30 giugno, in modo da consentire agli atleti del settore dell’agonistica di poter proseguire la preparazione in vista degli impegni estivi.

Al netto della nostra legittima richiesta, riteniamo altresì meritevoli di attenzione le ragioni di tutte le realtà coinvolte nelle attività dell’impianto: le società sportive amatoriali, le associazioni che operano nel sociale, le realtà che hanno allestito camp estivi a scopo ludico e ricreativo. Senza dimenticare gli utenti che utilizzano gli impianti per scopi riabilitativi, oltre a coloro che hanno sottoscritto abbonamenti e tessere per l’attività e il benessere personale.

La decisione di chiudere una struttura pubblica in modo unilaterale viola qualsiasi principio etico e di salute: a pochi mesi di distanza dallo storico pronunciamento col quale Parlamento Italiano ha inserito lo sport all’interno della Costituzione, riconoscendone il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme, a Gubbio ci ritroviamo a subire una decisione che viola completamente quegli stessi principi garantiti dalla Carta Costituzionale. Auspichiamo di poter assistere a una rapida soluzione della vicenda, ribadendo la necessità di poter ovviare alle criticità attuali garantendo l’utilizzo della struttura almeno per coloro che svolgono attività agonistica”. 

I genitori degli atleti del settore dell’agonistica