“Via… che bene o male se gira… basta spostare quel mucchio de rena e dare una livellata tai toppi”: l’espressione di getto alla ceraiola fa capire tutta l’aspettativa che c’è su piazza Grande nel cantiere che da luglio sta rimettendo a posto il luogo simbolo dell’acropoli, fulcro della Festa dei Ceri.
Ha fatto la sua comparsa la nuova pavimentazione, luccicante, che ricalca l’impatto cromatico della precedente che venne collocata nel 1970. Tutto sarà completato largamente in tempo per i riti dei Ceri, a cominciare dalla discesa la prima domenica di maggio. Tra marzo e aprile è prevista l’ultimazione dei lavori che sono stati accompagnati da furibonde polemiche in estate quando il cantiere è stato avviato con la chiusura completa della piazza tra le reazioni degli operatori economici della zona e i riflessi negativi per le ripercussioni sul movimento turistico.
L’importo dei lavori per il rifacimento della pavimentazione di Piazza Grande è di 1.250.000 euro, di cui 800mila garantiti da un contributo del Ministero dei Beni Culturali e 450mila provenienti dal bilancio comunale, con risorse proprie integrate da un mutuo appositamente contratto. Questi lavori arrivano con un ritardo di circa un anno: la previsione era di realizzarli nel 2022, ma tutto è saltato per la mancanza di adeguata documentazione al momento della consegna ed un seguito che ha coinvolto anche il Tar.
Le condizioni del mattonato della piazza pensile tra le più grandi al mondo hanno indotto la Giunta Stirati a intervenire, prevedendo anche l’impermeabilizzazione del soffitto degli Arconi della sottostante via Baldassini per evitare pericolose infiltrazioni. Le altre operazioni comprese nel progetto, redatto dall’ingegner Paolo Marcucci e dal professor Luciano Cupelloni, hanno riguardato la rimozione del pavimento e il consolidamento degli Arconi, per garantire l’adeguamento dal punto di vista sismico e statico di una piazza sottoposta in alcuni periodi a carichi significativi.
Alla prossima Amministrazione Comunale viene consegnata una missione ancora più importante quale la ripulitura delle facciate del palazzo dei Consoli sempre più annerite per i segni del tempo e dello smog. Se n’era parlato anni fa, confidando in stanziamenti governativi, ed è un capitolo da riaprire per ridare lucentezza al palazzo più importante della città e della storia eugubina.
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