Una guerra per bande: così si presenta oggi il Pd di Gubbio che prepara il congresso. Veti e veleni caratterizzano il partito di Zingaretti che governa il Paese con il Movimento 5 Stelle mentre dopo cinquant’anni non ha più in mano la Regione e sta all’opposizione anche a Gubbio. In piazza Oderisi ci sono le grandi manovre tra capicordata che fanno la conta delle tessere con cui pesare sugli esiti congressuali.
“Sono portavoce di un numero consistente di iscritti – ha detto questa mattina l’ex consigliere comunale Virna Venerucci in una conferenza stampa – che nonostante le tante difficoltà in cui versa il Partito Democratico vogliono ancora dare il loro contributo in questa fase congressuale. Il congresso per sua natura è il momento propositivo della vita di un partito, il momento del rilancio dove si fonda la strategia politica per il suo futuro e dove si apre il confronto la discussione, lo scambio di idee. Dopo le dimissioni del segretario dell’Unione Comunale Andrea Smacchi, è stato individuato un triumvirato di garanzia, con il preciso compito di gestire la fase del tesseramento e la preparazione del congresso. Ad oggi tutto tace. Non sappiamo nulla su data, contenuti e modalità con cui saremo chiamati a partecipare al congresso. Tutti noi siamo disposti a dare un contributo alla discussione ed apportare idee, ma siamo in attesa che il triumvirato apra il partito (o una piattaforma) per confrontarci. Ricordo che oltre al congresso locale, siamo anche chiamati a eleggere il segretario regionale e i membri dell’Assemblea regionale; abbiamo la possibilità di essere protagonisti anche nello scenario regionale. E’ vero che era necessario un congresso diverso, straordinario nella forma e nei contenuti, con la capacità di rimettere al centro i temi importanti e che contemporaneamente poteva garantire pluralità e inclusione. Un partito radicato e diffuso, basato sui territori e non sulle correnti. Un partito progressista e riformista, contemporaneo, attento ai temi attuali. Il congresso deve riportare il partito dalla parte delle persone, delle comunità, come ricorda il segretario nazionale Nicola Zingaretti, e non deve essere espressione di singoli interessi. Un congresso che non può essere un mero conto delle tessere perché questo non ci interessa. Ogni tessera ha un’anima è una persona non un numero ed allora ben vengano tanti tesserati, ma che siano coinvolti nel processo di rilancio del partito democratico e non siano solo usati come strumento di voto. Ormai da qualche settimana è nell’aria un progetto congressuale, capitanato da due persone che attualmente a norma statutaria non dovevano neanche essere tesserati, perché candidati con liste avverse a quelle del Pd alle ultime amministrative e attualmente facenti parte di un gruppo misto a sostegno dell’Amministrazione Stirati. Sappiamo che si sono anche prodigati a fare un numero consistente di tessere, appoggiati da alcuni iscritti più o meno storici e che hanno già depositato la loro lista. Su questa operazione naturalmente è scattato un ricorso da parte di un iscritto che condividiamo in pieno, perché non si può pensare di rilanciare un partito e la sua azione in città basandosi su irregolarità statutarie. Detto questo, vogliamo guardare avanti, superare le posizioni e crediamo che si possa ancora trovare all’interno del Pd la giusta via del dialogo e della costruzione di un futuro comune. Il Pd di Gubbio deve tornare ad essere il centro politico e culturale della comunità eugubina e possa essere attrattivo nei confronti delle migliori intelligenze che la nostra città esprime; essere forte e coeso nei principi statutari e sui temi importanti della nostra città e della nostra regione. Tutti noi lavoreremo perché questo partito torni ad essere protagonista nella ricomposizione del centro sinistra. Per tutti questi motivi questo congresso è fondamentale per una vera ripartenza e non possiamo permetterci di sbagliare ancora, lasciando prevalere personalismi e rancori a discapito di una unitarietà di intenti guardando ad un futuro neanche tanto lontano”.
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