Rimani aggiornato su tutti gli eventi di Gubbio!

Parte l’operazione “Contessa: una porta tra terra e mare”, programma di marketing territoriale di Confcommercio

Un’antica unità territoriale, due regioni, una strada storica, la cui riapertura merita di essere celebrata con un progetto ad hoc. Contessa: una porta tra terra e mare è il programma di marketing territoriale messo a punto da Confcommercio Umbria-Gubbio e Confcommercio Marche Nord, realizzato grazie al contributo del Comune di Gubbio, dell’assessorato regionale al turismo dell’Umbria e della Camera di commercio dell’Umbria, per valorizzare le aree attraversate dalla SS 452, più nota come Strada della Contessa: e cioè l’arteria che collega Gubbio e il nord est dell’Umbria con le Marche e la provincia di Pesaro e Urbino. Connettendo di fatto il Centro Italia con le più vicine località dell’Adriatico, prima tra tutte Fano e Pesaro.

Il programma di marketing territoriale è stato presentato a Palazzo Pretorio con il sindaco Vittorio Fiorucci, il presidente di Confcommercio Gubbio Barbara Marsili, l’assessore al Turismo Paola Salciarini, il responsabile turismo di Confcommercio Umbria Rolando Fioriti, il direttore di Confcommercio Pesaro Urbino Marche Nord Amerigo Varotti.

Il Programma si articola in tre filoni fondamentali: enogastronomico, storico-rinascimentale e archeologico.

Sono nati così i Piatti della Contessa, circuiti enogastronomici dedicati alla scoperta di ristoranti e prodotti del territorio eugubino, come ad esempio la Crescia, il friccò, il tartufo bianco.

Previste da novembre anche le “Domeniche della Contessa”: appuntamenti enogastronomici con i piatti della Contessa, degustazioni di prodotti locali e appuntamenti culturali con visite nei musei. Tra i protagonisti, il tartufo: eccellenza territoriale che sarà al centro degli eventi promossi dal Comune di Gubbio, attraverso Università dei Sapori, nei week end del mese di novembre.

Ma anche i percorsi dedicati ai Montefeltro e ai Della Rovere, signori di queste terre: perché il duca di Urbino, Federico da Montefeltro, è nato a Gubbio, a metà ‘400, seconda città del ducato: secondo una geografia rinascimentale che travalica i moderni confini amministrativi.

Nell’ideale fil rouge interregionale, sono valorizzati anche gli aspetti archeologici. Tutto da ammirare quindi il Teatro Romano di Gubbio e il suo Antiquarium, insieme alla collezione di iscrizioni conservate nel Museo Civico di Palazzo dei Consoli.

“I territori che la galleria della Contessa unisce – ha detto il sindaco Vittorio Fiorucci – abbondano di caratteristiche storiche, economiche, geografiche ed enogastronomiche comuni: le cosiddette “Terre del Montefeltro” hanno visto per troppo tempo, però, iniziative di coordinamento poco integrate, estemporanee, certamente poco efficaci. La chiusura della galleria dello scorso anno per i lavori di riqualificazione ha fornito, come spesso capita nelle occasioni di difficoltà, la possibilità di ricavare un’opportunità da una situazione di forte disagio: siamo qui oggi per definire concretamente un grande patto tra le istituzioni e tutti i soggetti associativi portatori di interesse, tale da garantire per i prossimi anni la messa a sistema delle professionalità e delle strutture operative di ciascuno, al fine creare e valorizzare circuiti integrati che mettano in luce territori e imprese con una comune, e forte, identità storica e culturale”.

“Quelli individuati sono percorsi fisici e ideali condivisi da due regioni – ha commentato Barbara Marsili – in un Paese come l’Italia, attraversato dal turismo da nord a sud, avviene spesso che il centro venga bypassato, sottostimando così le sue potenzialità ed attrattive. Ecco, noi vogliamo valorizzare tutte le eccellenze che ci sono sul territorio: partendo proprio da quello che abbiamo in comune”.

La strada statale 452 della Contessa è un importante tratto stradale, con un passaggio di oltre 6.500 auto al giorno e punte di 8.500 auto nei fine settimana, che storicamente metteva in collegamento Gubbio con Urbino e con le località di mare della costa pesarese.

Tale denominazione iniziò ad essere usata solo nella prima metà dell’800, prendendo spunto presumibilmente da documenti del diciottesimo secolo che riportavano l’esistenza di una “Osteria della Contessa” lungo il suo percorso. Un’altra ipotesi fa risalire il termine al soprannome dato una poderosa bombarda, bocca da fuoco rinascimentale, utilizzata da Francesco Sforza durante le sue campagne militari nell’Italia centrale a metà ‘400. La strada infatti potrebbe essere stata tracciata o ampliata per far transitare l’ingombrante pezzo di artiglieria.