Nuove complicazioni sulla via del problematico accordo tra la coalizione del ricandidato sindaco Filippo Mario Stirati e il Pd. Non basta a quanto pare la rinuncia al simbolo, il rinnovo totale della lista che dovrà essere civica e altri paletti. Le liste civiche “Liberi e Democratici” e “Scelgo Gubbio” hanno posto il problema della classe dirigente da azzerare, con in testa il segretario Andrea Smacchi diventato un problema per l’attuale maggioranza. A Smacchi, che ieri sera ha guidato la delegazione piddina con Calogero Alessi e Gianni Fabbretti della Mozione Zingaretti, è stato chiesto esplicitamente un passo indietro. Il segretario e consigliere regionale viene visto come un impedimento all’accordo. Questa mattina ci sarà un nuovo summit e Smacchi, che riferirà al segretario regionale Gianpiero Bocci, potrebbe decidere di farsi da parte per affidare a un proprio delfino il compito di portare avanti le trattative e la campagna elettorale almeno su un piano formale. Fabbretti, già critico con la segreteria anche lunedì scorso nella riunione dell’Unione Comunale del partito, sta prendendo ancor più le distanze chiedendo un sostanziale ricambio dirigenziale. La questione si è di nuovo ingarbugliata e si vedrà nelle prossime ore quali potranno essere gli scenari, tenendo conto che il Pd punta tutto sull’accordo non avendo un piano alternativo che lo costringerebbe a trovare un candidato a sindaco con una lista in proprio per correre da solo.
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