Il corpo di Enzo Bei Angeloni, che aveva 79 anni e dopo una lunga esperienza da imprenditore edile era da tempo gravemente malato, costretto a sottoporsi a una continua ossigenoterapia, si trova a Perugia per l’autopsia che verrà eseguita al Silvestrini domani a mezzogiorno dalla dottoressa Marta Bianchi. I colpi sarebbero stati inferti dalla moglie Maria Graziella Fioriti, 76 anni, al torace e, probabilmente quello mortale, alla base del collo.
La donna viene assistita dai legali Claudio Fiorucci e Luigi Santioni. “La misura cautelare tiene conto dell’età – spiega l’avvocato Santioni – essendo prevista oltre i settant’anni solo per casi particolari. Non sono stati ravvisati il pericolo d’inquinamento delle prove e di fuga e la reiterazione del reato. Ora si vedranno i riscontri dell’autopsia e quindi il completamento delle fase d’indagine senza poter stabilire i tempi. La vicenda rientra in dinamiche familiari nella quali è sempre difficile entrare e che vanno oltre le apparenze, causate dalla condotta del marito che era un padre padrone molto duro con i familiari. La signora è debilitata con un accentuato calo di peso nell’ultimo anno”. Santioni riprende l’interrogatorio in caserma a Gubbio: “Ha risposto alle domande del magistrato e ricostruito gli eventi a grandi linee, non sapendo indicare nel particolare i suoi comportamenti. Ricorda che il marito si è coricato dopo l’ennesima lite, avvertendola che l’avrebbe strozzata dopo aver riposato. A quel punto sarebbe andata in cucina, preso un coltello e colpito l’uomo”. I rapporti sono peggiorati nel tempo: “Era così da quando il marito era andato in pensione e stava tutto il giorno a casa. I litigi erano continui, sia con la moglie sia con il figlio. Lei ha descritto episodi di umiliazione e comportamenti dispotici”.
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