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Oggi il caso Goracci in Consiglio Comunale: si avvia la procedura di contestazione per incompatibilità

L'imputato Orfeo Goracci

Il consiglio comunale decide oggi se avviare nei confronti di Orfeo Goracci la procedura di contestazione per incompatibilità con la carica di consigliere comunale avendo un contenzioso legale con il Comune di Gubbio. L’ex sindaco, attualmente sui banchi dell’opposizione, ha chiesto all’ente un risarcimento di 18mila euro per le spese legali sostenute nell’ambito dell’inchiesta Trust, a seguito del proscioglimento da alcuni capi d’imputazione quando nell’aprile 2014 è stato per altre accuse rinviato a giudizio. L’articolo 63 (comma 1 punto 4) del Testo unico degli enti locali 267/2000 precisa che “non può ricoprire la carica di consigliere comunale colui che ha lite pendente, di carattere civile o amministrativo, con il Comune”.

Verrà ascoltata a palazzo Pretorio la relazione tecnica del segretario generale del Comune, Claudia Bianchi, che ha informato la conferenza dei capogruppo sulle procedure e le relative tempistiche. Oggi sull’avvio dell’iter si pronuncerà il consiglio (con voto palese?), poi Goracci avrà dieci giorni per produrre eventuali memorie difensive e altri dieci giorni per l’ultimo parere tecnico comunale, cui seguirà l’approdo in aula per il voto dei consiglieri (da vedere se in una o due sedute). L’ex sindaco potrebbe appellarsi all’interpretazione del comma 3 dello stesso articolo 63 nel quale è riportato che la decadenza “non si applica agli amministratori per fatto connesso con l’esercizio del mandato”. La questione verrebbe a decadere qualora Goracci decida di ritirare la denuncia. La maggioranza ha affrontato il caso in un summit nel quale il sindaco Filippo Mario Stirati ha riferito della sentenza di primo grado, risalente al giugno 2019 prima dell’insediamento della nuova assemblea elettiva, che ha respinto la richiesta di Goracci perché il giudice in sostanza ha ritenuto che l’ex sindaco non possa equipararsi alle prerogative dei dipendenti e che si tratta di vicende personali (per esempio l’archiviata accusa di violenza sessuale) non espressamente legate all’attività istituzionale.

La coalizione di Stirati è orientata alla decadenza, così come i 5 Stelle, mentre la Lega ha chiesto un parere legale e il Pd prende tempo con Marco Cardile che potrebbe investire l’unione comunale del partito. Goracci, che in campagna elettorale non ha ritenuto di dover rendere pubblico il suo contenzioso, ha intentato causa al Comune a suo tempo e il 24 dicembre scorso è stato notificato al Comune che l’ex sindaco ha fatto ricorso alla sentenza sfavorevole di primo grado. La Giunta Stirati ha incaricato l’avvocato Claudio Rosimini, del servizio avvocatura interno, di costituirsi in giudizio opponendosi al ricorso. Qualora il consiglio voterà la decadenza, Goracci potrebbe decidere di ricorrere al Tar per contestare l’eventuale decadenza.