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Notari riflette. Braglia costa tanto e costringerà a vincere. Più lineari le candidature di Colombo, Viali e Pagliuca

Il tecnico Piero Braglia, classe 1955

Il toto-allenatore al Gubbio non conosce tregua. Il presidente Sauro Notari sta tenendo una serie di contatti, insieme ai suoi più stretti collaboratori, per trovare la soluzione dopo il secondo incontro infruttuoso con Vincenzo Torrente che resta fermo sulla sua posizione di non voler continuare con il direttore sportivo Davide Mignemi, del quale ha chiesto espressamente l’allontanamento.

Il presidente non intende cedere sull’organigramma che ritiene di competenza della società e non del tecnico, tanto più che Mignemi è stato suggerito allo stesso Notari l’anno scorso proprio da Torrente quando si interruppe il rapporto con Stefano Giammarioli.

Per questo la successione di Torrente tiene banco sempre più fortemente, salvo colpi di scena. In pole ora c’è Piero Braglia, il vulcanico 67enne tecnico toscano che ha allenato in piazze importanti e ha la fama di vincente. L’incontro ha visto mettere qualche paletto: Braglia ha chiesto un ingaggio sostanzioso e si aspetta un organico altamente competitivo per tentare l’assalto alla Serie B, com’è nelle sue corde e ha provato invano a fare nelle ultime due stagioni all’Avellino. Notari sta riflettendo attentamente sull’eventuale ingaggio con ogni risvolto economico e strategico, per i costi generali e anche la personalità molto forte di Braglia.

Ecco perché considerate da più parti più lineari e meno rischiose le candidature in essere di Alberto Colombo (artefice del miracolo Monopoli che ha lasciato), William Viali (reduce da un buon ciclo a Cesena) e Guido Pagliuca che ha impressionato favorevolmente con la Lucchese pur se l’accompagna la fama di allenatore “fumantino” che fa incetta di squalifiche.