Mozione di Marzio Presciutti Cinti del centrodestra e l’ex sindaco Orfeo Goracci sull’utilizzo del gas metano nei cementifici di Gubbio. “Premesso che Gubbio – scrivono i due consiglieri comunali di minoranza nel documento – è la città Italiana dove si produce più cemento con due importanti impianti di peso e spessore nazionale che hanno avuto, hanno e devono continuare ad avere un ruolo molto importante nella storia economica e sociale cittadina; considerato che da mesi, dopo la richiesta delle cementerei Barbetti e Colacem di utilizzare il Css nei loro forni, è in atto un dibattito in città forte, divisivo, che contrappone salute/ambiente e lavoro, che ha creato forti fibrillazioni anche in seno alla maggioranza che sostiene il Sindaco Stirati tanto da aver avuto prese di posizione pubbliche diverse per non dire contrapposte; tenuto conto che per quanto ci riguarda il riferimento netto e inequivocabile rimane la mozione approvata a larghissima maggioranza nel Consiglio Comunale dell’11 giugno 2020 di non bruciare il Css, che è formato da 53 tipi di rifiuti e non certo dai coriandoli che ci sono stati presentati con forme e descrizione brillanti ed accattivanti, anche se con non poche indecisioni circa la costanza della qualità del Css prodotto da imprecisati – certamente non umbri – fornitori. Bruciare Css può infatti essere pericoloso per la salute e l’ambiente e darebbe un colpo mortale all’immagine di Gubbio che deve avere la sua prospettiva di sviluppo sulla filiera ambiente, cultura, turismo e non sul chiudere il ciclo dei rifiuti di Roma e dell’Italia centrale; ricordato che fino ad oggi l’unica indagine seria e completa fatta oltre 15 anni fa nella conca eugubina da parte della Provincia su api e licheni aveva dato risultati tutt’altro che confortanti, come pure non sono positivi i dati su patologie tumorali presenti fra i residenti nel nostro territorio; preso atto che le cementerei insistono molto sul fatto che questa scelta consentirebbe loro di avere benefici di decine e decine di milioni di euro che gli consentirebbero di non andare fuori mercato; ribadito che sono basilari per chi ha responsabilità amministrative – e dovrebbero valere per tutti – gli articoli 32, 41 e 42 della nostra Costituzione dai quali non si può prescindere; con quanto sopra esposto il Consiglio Comunale di Gubbio impegna il sindaco Filippo Mario Stirati ad attivarsi subito per ottenere un incontro con il ministro dell’Ambiente Costa, notoriamente attento e sensibile a tematiche ambientali, per invitarlo a predisporre atti in sede governativa, in particolare ora, dopo la conclusione della trattativa europea a Bruxelles che vede uno dei filoni più importanti finanziati per l’Italia quello della green economy, e avanzare la seguente proposta. Si lavori alla predisposizione di un “prezzo politico” o comunque un giusto compenso per la riduzione delle attuali esternalità negative oggi prodotte, per utilizzare nelle cementerie eugubine, che producono nel cuore verde d’Italia, l’Umbria, il gas metano che vada a sostituire nel giro di un anno o due il Pet coke, e non prenda nemmeno in considerazione l’idea di bruciare Css. Sarebbe questa una scelta che non penalizzerebbe le due importanti aziende eugubine, le stimolerebbe verso programmazioni industriali innovative di economia circolare guardando al futuro e non alla conservazione basata su rifiuti e metterebbe Gubbio al centro di politiche di avanguardia da prendere a modello in Italia”.
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