Una lettera di 400 abitanti della zona sud di Gubbio, da Colonnata a Belvedere compreso Monte Urbino Val di Chiascio e Santa Cristina: sollevano il problema del medico di famiglia che garantiva tre giornate di ambulatorio e ha comunicato la sospensione da aprile in quanto trasferitosi in una distante frazione di Perugia.
“Da questa comunicazione avvenuta improvvisamente – viene evidenziato – sicuramente seguita da autorizzazione allo spostamento concesso dal Distretto della Usl, senza preoccuparsi di garantire la continuità del servizio. Immediatamente la popolazione si è mobilitata e ha interessato del problema il sindaco Filippo Mario Stirati e il Distretto Sanitario di Gubbio, che a oggi non hanno prodotto nulla di concreto. Riteniamo utile precisare che la Pro Loco di Belvedere ha da sempre messo a disposizione un ambulatorio ben sistemato con sala di attesa, bagno e altro, munito di impianto di riscaldamento, illuminazione e pulizie a costo zero sia per il medico che per l’Usl. Il nostro interessamento di cittadini su indicazione del servizio distrettuale è andato alla ricerca di un medico disponibile senza alcun esito. Di fatto tutti i medici consultati non si sono resi disponibili, anche coloro che iniziavano e non avevano mutuati. Dopo continue ricerche, abbiamo appurato che nessuno è disponibile a dare un servizio al cittadino ma solo ad assisterlo da ambulatori situati presso le farmacie in città. Vorremmo ricordare, alle istituzioni locali e regionali, che Gubbio è territorialmente uno dei comuni più grandi d’Italia e che con questa organizzazione viene meno la garanzia del servizio verso i cittadini pensando solo al proprio tornaconto. Forse siamo rimasti indietro nel tempo e continuiamo nostalgicamente a pensare al lavoro come una missione. Abbiamo anche scoperto che ci sono alcuni Comuni dove il previsto numero di medici non ha mutuati e ha proventi da fame. Ci risulta che Valfabbrica ha 6 medici e alcuni hanno poco più di 100 assistiti, cosi come a Bastia Umbra. Qualcosa non funziona. Ora stiamo contattando vari medici dei territori confinanti che possano allargarsi e comprenderci tra i loro mutuati, ma anche questo è soggetto all’approvazione del comitato dei medici. Ci auguriamo che se ciò sia possibile e che non dovremo ancora difenderci da chi ci dovrebbe tutelare. Chiediamo al sindaco Stirati, che è il responsabile sanitario del territorio e al presidente della Regione, Donatella Tesei, di intervenire”.
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