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Mignemi: “Sono qui per lavorare e dare il meglio. Non abbiamo obiettivi”. Poi il lapsus tra Ghisleni e Ghislandi

Davide Mignemi con la sciarpa rossoblù

Presentazione oggi, giovedì primo luglio, di Davide Mignemi, nuovo direttore sportivo del Gubbio. A fare gli onori di casa il consigliere di amministrazione e team manager Luciano Ramacci con il giornalista Giacomo Branco di Trg a fare le veci dell’addetto stampa Massimiliano Francioni, mentre non c’erano né il presidente Sauro Notari né il direttore generale Giuseppe Pannacci. E’ stato visto in città il tecnico Vincenzo Torrente, tornato dalle vacanze in Sardegna per un summit di mercato per fare il punto della situazione.

L’unica notizia di mercato annunciata da Mignemi è la rinuncia al difensore Manuel Ferrini, 23 anni, che sembrava pronto a sottoscrivere un contratto biennale: “Non ha ritenuto congrua la nostra offerta – ha detto il neo direttore -, ha ritenuto che per il campionato fatto meritasse di più”.

Mignemi ha affrontato tutti i temi del momento, a cominciare dal rapporto con il presidente Notari e il cerchio magico: “Sono stato accolto ottimamente da tutte le componenti, mi hanno fatto sentire subito a casa. Mi piace confrontarmi con il direttore generale e con il mister che masticano di calcio. La Serie B? Forse qualcosa è stato travisato, il presidente si riferiva a un percorso di riforma che non ci sarà. A me non è stato chiesto niente, intanto deve mantenere ciò che ha. Il Gubbio ha l’obiettivo di lavorare e valorizzare i giovani. Dobbiamo tenere i piedi per terra. Io non fisserei un obiettivo, vediamo sul campo quanto possiamo valere. A me non piace illudere nessuno. Il mercato è faticoso e complicato, quello che non potremo ottenere ce lo costruiremo sul campo con grande dedizione. Notari è il primo tifoso, ci mette passione e mi ha travolto. Ho conosciuto una grande persona, merita una grande considerazione perché non è facile fare calcio in Lega Pro per gli sforzi economici. Ci stiamo muovendo a 360 gradi com’è normale che sia, stiamo scegliendo i profili giusti. Tutti sanno che il Gubbio gioca con almeno tre giovani e questa cosa mi piace, l’ho accettato: il diktat della società è questo, vedremo i ruoli in base ai giocatori che verranno scelti da qui a breve. Per me è fondamentale trovare degli uomini prima che i giocatori. Punto a creare il senso di appartenenza. Le responsabilità mi piacciono e non mi spaventano, sono qui per prenderle sennò me ne stavo a casa. Non è un problema aver fatto il girone sud, mi piacerebbe portare qualche giocatore che abbia il temperamento di quel raggruppamento. Torrente? Conosco il suo modo di pensare, cercherò di poter creare un gruppo secondo le sue esigenze. Otto-nove giovani dovremo metterli dentro e prendere quelli bravi. Si lavora in maniera molto attiva per dare al tecnico la maggior parte della squadra per il ritiro dal 19 luglio a Roccaporena, tenendo conto che il gruppo della stagione scorsa è stato praticamente smembrato. Cercheremo di accontentare Torrente con le disponibilità e possibilità per farlo lavorare in maniera ottimale. Quando annuncerò i primi acquisti? Non mi pongo una tempistica, adesso devono decollare le trattative che si concluderanno”.

Mignemi ha escluso un interessamento del Gubbio per l’attaccante esterno Niccolò Ghisleni (classe 2002), giovane dell’Atalanta reduce da un’esperienza anche con il Piacenza per cinque mesi in questa stagione (9 presenze e 2 gol), sebbene il direttore sportivo in questo caso lo abbia confuso con il terzino Davide Ghislandi (2001) che ha sempre giocato soltanto con l’Atalanta. “Io preferisco lavorare e non parlare – ha detto il direttore -, ora mi metterò al lavoro per portare i giocatori e penserò solamente a questo. In Sicilia è stato fatto un gran bel percorso, per fare bene servono tante componenti. Ci deve essere unità d’intenti, non vedo l’ora di vedere i tifosi. So che in questa piazza si può fare bene con l’aiuto di tutti”.