Con il Gubbio ha fatto un pezzo di strada, tra il settore giovanile e lavorando accanto a Vincenzo Torrente. Ora l’assisano Michele Iannucci, che al di là dei 27 anni ha già maturato esperienze significative tra Barcellona, Udinese e Purugia, ha fatto un altro salto di qualità. Mai un italiano nella storia ha fatto parte in Romania dello staff tecnico della Nazionale maggiore. Il privilegio sta toccando a questo ragazzo di Petrignano d’Assisi, collaboratore di fiducia di Edward Iordanescu che ha appena assunto la guida della selezione del suo Paese, che guiderà nel prossimo biennio per la Nations League e le qualificazioni per l’Europeo, con il rinnovo automatico in caso di qualificazione alla fase finale della competizione continentale.
Iannucci, che verrà presentato ufficialmente nei primi giorni di marzo, è già operativo a Bucarest nel quartier generale federale e accompagnerà subito il neo commissario tecnico nella sua prima uscita ufficiale, con una missione in Italia per seguire alcuni giocatori nel giro della Nazionale. I due arriveranno domenica 20 febbraio e hanno in programma di seguire intanto Inter-Sassuolo (ci sono Ionut Radu e Vlad Chiriches), quindi lunedì 21 febbraio Cagliari-Napoli (Razvan Marin), martedì 22 Pisa-Parma (George Puscas, Marius Marin, Dennis Man), il 26 febbraio Parma-Spal (Man) e in serata Sassuolo-Fiorentina (Chiriches), il 28 Atalanta-Sampdoria (Valentin Mihaila).
Iordanescu, 43 anni, ha conosciuto il giovane assisano nel dicembre 2020 quando, attraverso i contatti tenuti dai consulenti legali avvocati David Cerrini e Nicola Munzi, hanno lavorato insieme al Cluj vincendo prima la Supercoppa di Romania e poi lo scudetto ai playoff con un crescendo straordinario. Iordanescu ha poi lasciato il Cluj per accordarsi con il Fcsb, già Steaua Bucarest di cui è stato anche calciatore, chiedendo a Iannucci di seguirlo.
L’esperienza è durata qualche mese, poi la decisione di farsi da parte mentre già circolavano le voci di un suo possibile approdo in Nazionale quando la Federazione romena ha deciso di sollevare dall’incarico Mirel Radoi dopo la mancata qualificazione ai Mondiali del Qatar senza neanche la possibilità di disputare gli spareggi. Edward porta un cognome prestigioso e ha un passato calcistico davvero importante: il padre Anghel Iordanescu, oggi settantunenne con trascorsi da giocatore e commissario tecnico in più momenti, ricordando anche la carriera politica ai massimi livelli, viene considerato con Stefan Covaci, Mircea Lucescu ed Emerich Jenei uno dei rumeni più vincenti di tutti i tempi.
Michele Iannucci, premiato nel giugno 2021 al Gran Galà del Calcio Umbro ad Assisi, segue Edward Iordanescu come un’ombra e tra i due si è instaurato un grande feeling che ha portato dei risultati importanti.
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