La bellezza del Natale sotto le luci soltanto nei giorni di festa e della vigilia. Il caro bollette spinge il Comune a ridurre i consumi nel bilancio sempre più appesantito dalle storiche voragini della discarica, Puc di San Pietro e società partecipata Gubbio Cultura e Multiservizi.
Solo nei prefestivi e festivi le vie e le piazze della città saranno illuminate dalle decorazioni natalizie. Una scelta che da palazzo Pretorio ritengono necessaria, ma che nell’opinione pubblica disorienta pensando allo slogan «Gubbio Città del Natale» adottato per attrarre visitatori e riscaldare l’atmosfera.
La Giunta Stirati lo vede come un segnale, ma c’è chi ha fatto due conti scoprendo che il Comune spende, direttamente o attraverso sovvenzioni, circa 20mila euro per le luminarie natalizie.
La potenza da queste impegnate è inferiore a 20 Kw: accese quattro ore al giorno consumerebbero circa 80 kwh al giorno con una spesa inferiore a 35 euro al giorno. Da qui la considerazione che il Comune spende 20mila euro per poi tenere tutto spento per buona parte della settimana risparmiando meno di 35 euro al giorno.
Resta invariato il programma legato alla cerimonia di accensione dell’Albero di Natale più grande del mondo, prevista come tradizione il 7 dicembre con il raduno dei camperisti e altre iniziative collaterali per richiamare i turisti.
L’Amministrazione Comunale fa anche sapere che in questi giorni Engie, la multinazionale a cui ha affidato la riqualificazione dell’illuminazione stradale e della rete elettrica del territorio, sta provvedendo a sostituire tutti gli impianti di illuminazione esterna, attualmente crepuscolari con impianti cosiddetti astronomici, cioè dispositivi che si attivano e si disattivano a una determinata ora per un notevole risparmio. I lampioni si attiveranno tutti alla stessa ora per spegnersi alle prime luci dell’alba.
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